Mestieri
sacerdoteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
MadagascarData di partenza
1969Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Tra le attività che Angelo Buccarello svolge in Madagascar come missionario, in un lungo arco temporale trascorso nell’isola africana, c’è anche quella del supporto ai carcerati malgasci.
Ho incontrato dei cristiani che nonostante vedessero il sacerdote solo 3 o 4 volte l’anno, avevano una grande fede e mi erano di esempio. Andavamo nei villaggi facendo 10-20 km a piedi, e quando arrivavamo la gente ci faceva una gran festa, soprattutto i bambini. La gente pur abitando nelle campagna si passava la voce e si raccoglieva nel villaggio. A sera si stava tutti insieme, nelle capanne, con le lampade a petrolio. C’era tanto entusiasmo, cantavamo fino a mezzanotte, si dialogava … Noi portavamo un po’ di medicine, certo non eravamo medici, ma abbiamo curato tantissime persone, anche con la semplice nivachina, qualche antidiarroico, o antigastrico. Facevamo del nostro meglio. Ci facevamo aiutare nell’animazione sociale dai quei pochi che sapevano leggere e scrivere, che diventavano catechisti, quasi come sacerdoti. Sono rimasto 8 anni, in quella zona, dove ero andato per stare solo per 4 mesi, e sono quello che ha resistito di più tra gli stranieri. Essere mandati ad Anosibe an’ala era quasi considerata come una punizione. E’ una zona durissima. Per me era comunque un posto bellissimo, che mi ha aiutato a capire e amare ancor più i poveri. Per me è stato, come si dice, il mio primo amore. I primi tempi furono molto duri, e in effetti passai un po’ di crisi. Mi sentivo davvero un po’ abbandonato, perché altri preti e il vescovo erano lontani. Veniva voglia di mollare tutto e andarsene via. Però ho resistito. Ricordo molto bene quella crisi, e ricordo che mi dissi “ma io sono venuto qui per il vescovo, per i confratelli, o per questa povera gente?!” Così andai avanti, cercando di fare qualcosa di buono. In quel distretto mi occupai di costruzioni. Avevamo bisogno di locali nella missione, per le attività sociali, la formazione dei catechisti, una sala da teatro per i giovani. Così con gli operai locali facemmo una grande sala e 4 grandi cameroni: dormitori e sale. Ai miei superiori poi piacquero le costruzioni che avevo fatto e mi chiesero di lavorare per la costruzione di una nuova chiesa che era da costruire a Moramanga. Aveva una struttura molto particolare, ottagonale, e a 3 livelli concentrici che si restringevano a cupola. Il fratello incaricato delle costruzioni diocesane non se la sentì e allora l’affidarono a me. Studiai molto la cosa e ne sentivo tutta la responsabilità.
Rimasi 3 anni a Moramanga, finii la chiesa, cominciai a farla funzionare da parrocchia e costruii la prima parte del noviziato. Poi fui nominato Delegato generale superiore e responsabile della formazione a Tananarive, succedendo al p. Antonio Albeniz, che si occupava delle carceri già dal 1974. Quando arrivai a Tanà era il 1981. Lui aveva trovato dei prigionieri torturati, a cui avevano strappato la pelle dei piedi, e ne aveva parlato con un avvocato francese, corrispondente di Amnesty International per il Madagascar, il quale denunciò la cosa ad Amnesty. La polizia segreta, (a quel tempo c’era un governo totalitario, con Ratsiraka – che poi è lo stesso che c’è adesso), aveva trovato i suoi documenti e le sue denunce. In 24 ore quell’avvocato dovette lasciare il Madagascar. Padre Antonio fu chiamato a Roma e così io dovetti sostituirlo come cappellano delle carceri. Mai in vita mia avrei pensato di fare il cappellano delle carceri, tanto mi pareva difficile. Guarda caso, ci sono caduto dentro in pieno. Allora visitavo e celebravo la messa, portavo la Comunione a chi la chiedeva, semplicemente. Poi dei volontari si proposero di venire ad aiutarmi, e data la situazione catastrofica, …predicare anche l’amore di Dio a della gente che moriva .. che senso aveva ? Cominciammo a offrire, una volta alla settimana, un bicchiere di latte ai 140 detenuti che stavano in infermeria; nelle carceri di Tanà c’erano allora 4000 carcerati, in condizioni pietose.
Il viaggio
Mestieri
sacerdoteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
MadagascarData di partenza
1969Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Angelo Buccarello
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