Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
20.11.1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Decisa la partenza per l’Argentina, i Barbano cominciano i preparativi.
Dopo qualche mese era deciso il nostro futuro: ci saremmo trasferiti appena fosse arrivato l’ordine a mio padre. I mesi seguenti furono pieni di preparativi: smontare la casa, in parte vendere i mobili (tra l’altro la camera da letto), in parte regalargli e all’ultimo momento imballare nel modo adeguato ciò che si sarebbe portato via. C’era pure la famiglia allargata (anche se poco numerosa): lunghe e ripetute visite di commiato a zii e zie e ad alcuni cugini. Personalmente l’unica tristezza era allontanarmi dai nonni materni (quelli paterni non li ho mai conosciuti perché morti molto giovani) e dagli zii. Il grande dolore di mia madre era allontanarsi dalla nonna, in quel momento malata e con una brutta diagnosi anche se non ancora accertata. Io ero sicura, però, che al mio ritorno, previsto due anni dopo, avrei trovato esattamente tutti nelle stesse condizioni. Quei due anni per me parevano una breve parentesi, un arco di tempo quasi insignificante, il mio sentimento era l’entusiasmo della partenza.
Non sentivo nemmeno il rimpianto di lasciare le mie amiche, i posti a me cari, la città. La partenza era l’unica questione che mi premeva. Andammo a salutare pure quei vicini di casa coi quali si manteneva una relazione più stretta. Nella casa di fronte alla palazzina dove abitavo, viveva una famiglia composta dai genitori, i figli e la nonna. Qualcosa mi colpì profondamente. Quella nonna al salutarci piangeva, mentre balbettava: “Ne ho visti partire tanti… e non sono più tornati…”. Realmente non capivo molto bene…
Erano poche le notizie che arrivavano dall’Argentina da parte dei colleghi di mio padre che erano già partiti e si erano già stabiliti nel nuovo paese. Dai pochi commenti sentiti purtroppo mi ero fatta l’idea di un paese più arretrato dell’Italia, ma era una sensazione vaga.
Il viaggio
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