Mestieri
sarta, educatriceLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaPeriodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Coinvolta dal suo dentista, che ha già aderito alla rete gollista, Anita entra a far parte della Resistenza.
Tuttavia, essendo rimasti tagliati fuori da Parigi e dalla zona occupata e in più essendo nella zona della Francia detta zona libera, si cominciò a parlare di Resistenza. Il mio dentista di Alès, dal quale andavo spesso, mi raccontava sempre molti fatti riguardanti la Resistenza. Io gli mostrai tanta curiosità e interesse che presto mi propose di aiutarlo in certi compiti. Grazie a lui mi ritrovai nella rete gollista. Questa mi portò ad incontrare e a ospitare dei partigiani in cerca di un nascondiglio. Ben presto, entrai in contatto con un partigiano, F. T. P., delle Cévennes. Io servivo da contatto con una organizzazione di Nîmes, che cercava di dirottare giovani chiamati a partire per andare a lavorare in Germania. Io li ricevevo ad Anduze e li dirottavo verso la resistenza delle Cévennes più vicino a noi, verso Saint – Jean su Gard, e percorrevo tutte queste strade in bicicletta. […]
Sfortunatamente alcuni mesi prima della fine della guerra i tedeschi, bene informati dai miliziani che imperversavano nella nostra regione, organizzarono un rastrellamento contro i partigiani delle Cévennes. […] Questa tragedia non poteva che incitarmi a partecipare alla Resistenza. Noi avevamo in casa una ragazzina ebrea, l’unica che avevo accolto in seguito ad un fatto atroce, avvenuto nel campo di Argelès, quando avevo assistito alla prima partenza di un treno pieno di ebrei stranieri. Si diceva, e anche molti ebrei francesi lo pensavano, che questo genere di deportazioni non si sarebbe applicato agli ebrei francesi. Ero, quel giorno, con le responsabili dell’O. S. E, “Organizzazione di aiuto per i bambini ebrei”, che cercarono con tutti i loro mezzi di ottenere che i bambini non partissero con i loro genitori. Finirono per ottenere, in extremis, dal prefetto di questo dipartimento, che i bambini non partissero. Sfortunatamente, la maggior parte dei genitori preferirono tenere i loro figli, soprattutto i più grandi. Alcuni bambini più piccoli furono accolti al momento della partenza dall’O. S. E. Una cosa atroce vedere questo treno mettersi in movimento e sentire pianti e grida strazianti. Sul marciapiede della stazione, quelli rimasti piangevano, gridavano e chiamavano i genitori.
Non ho visto niente di più doloroso durante tutta la guerra, nonostante che alle porte di Nîmes, arrivando in bicicletta da Boisset, alle 8 del mattino, abbia scoperto degli ostaggi impiccati dei tedeschi.
Il viaggio
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