Mestieri
sartoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
tempo liberoTemi
tempo liberoSuperata la malattia, finalmente la vita di Salvatore prende il verso sperato. Il lavoro va bene, riesce a mettere qualche soldo da parte, continua a studiare e cerca di riallacciare i contatti con Giovanna, la ragazza che aveva conosciuto durante il suo trasferimento in nave in America. Ma c’è da superare lo scoglio della sua famiglia che lo accoglie con freddezza.
Il tempo volava i giorni finivano prima di cominciare non mene accorgevo nemmeno arrivava fine settimana senza nemmeno accorgermi. Saldo i debiti con Sal, cominciai ha mettere qualche dollaro da parte, aprii un conto in banca, spero solo che questa volta mi va bene, perche l’ultima volta avevo 500 dollari da parte, quando mi sono ammalato lassistenza sanità si prese tutto per le spese dell’ospedale ora spero che questa volta tutto andrà bene, scrissi a casa mandai qualche dollaro a mia madre, era la prima volta che mantai dei dollari ero sodisfatto di farmi finalmente la vita comincia nel modo migliore, sono felice molto era quello che avevo scritto ha mia madre, per la prima volta sono felice da quando sono in’america, gli scrissi che per la prima volta sto benissimo sia di salute sia di lavoro e tutto il resto, non doveva più preoccuparsi di me era tutto finito, avevo una vita nuova davanti, e spero senza ostacoli. Così fù, arrivava la fine della settimana, [?] mi riposavo senza andare al l’avoro e non andare ha scuola, si stava bene, era una bella vita da giovane. Nel Bronx, or in’america, i giovani vivevano una vita bellissima, si godeva, tutte le sere era di divertirsi, si ci dava da fare, tutto ciò che volevi fare facevi, dal kindy store con gli amici, bigliardo, cinema, girare, prendere in giro le ragazze, dicevo tra me cosa mi ero perso in tutto questo tempo, dovevo recuperare, la vita era da godere ogni attimo ogni momento, ore giorni questo era, vita, Così passo del tempo, mesi forse, non riuscivo ha fermarmi. Era tutto un programma, lavoro scuola divertimento, tutto era un proseguimento, senza fermo. Avevo deciso da tempo, dovevo andare da Giovanna nel New Britain nello stato del conneticut, era tanto tempo che volevo andare, volevo vederla, cosi venerdi finito il lavoro e scuola, vado ha casa, ne parlo con Sal, mi dice ma chi te o fa fare prentere un impegno serio, con una ragazza lontana, tu stai già occupato abastanza, ti vai ha prentere un impegno cosi importante, mi dice e se questa si vuole sposare gli risponto, non mi sposo, non sono pronto e basta dovvrà aspettare se gli va altrimento, la lascio, La notte dormii poco con il pensiero, gli avevo telefonato come al solito venerdi sera dalla zia gli dissi che il sabato.mattina prentevo il treno per andare da lei, mi disse che il sabato lavora, in un negozio di abbigliamento, faceva riparazione, doveva lavorare gli chiesi cosa ne pensava il patre, da come mi diceva lei che il patre era patre patrone, tutti lavoravano i soldi tutti a lui gli dava qualche spicciolo ha tutti i figli era una legge, ma sarà ha me non piace, non piaceva neanche ha loro, cinque figli, mà dovevano rispettare le regole. Come dicevo, dormii poco la notte, la mattina, dissi ha Sal che sarei partito prestino, di lasciare tutto cosi comera dieti una spazzata, alla meglio, non feci le solite pulizie così sabato mattina presi la metro, andai al gran central station 42st. comprai il biglietto andato e ritorno, arrivai verso le nove e mezzo, dalla stazione presi un taxi, arrivai alla casa di Giovanna trovai le sorelle, con il fratello Michele, era un bravo ragazzo mi disse subito stai attento ha mio patre ha lui tu non piaci ha lui non piace nessuno, e nessuno di noi deve avere una ragazza o un ragazzo, e triste ma e così, Giovanna lo sta sfidanto, non credo che ci riesca, dici sempre di sì non contrariarlo, che ti caccia subito di casa, gli dissi che va bene non ti preoccupare che tutto si sarebbe risolto; mi disse non credo, vedi mia sorella maggiore ha oltre trent’anni non e stata mai fitanzata perche lui non vuole, cosi con i fratelli maggiore, mi disse iò un giorno me ne andrò via, spero bene per Giovanni, ma non ci credo, nel frattempo arriva il patre con un altro fratello, erano andati ha fare la spesa, la madre era rimasto in’italia, per assistere alla madre del patre, gia ha sentire questa storia, non mi andava giù.
Cosi arrivo il patre ci salutammo un saluto molto freddo, mene accorsi che non ero un benvenuto, mi disse come stavo, tele sei cavato bene, gli risposi abastanza, mi sento bene, ho un ottimo lavoro, vado ha scuola, sono molto impegnato, sto facenti dei sacrifici enormi spero che un giorno mi ripaga, buone per te mi risponte, grazie. Arriva le cinque ecco che arriva Giovanna, mi stavo accostanto per abbracciarla, lei mi da la mano, mi chiese tra me dove ero capitato, va bene cosi, si fece una [?] or rinfrescata, pronto per cenare, dopo cena, Giovanna aiutò ad assettare la casa, dopo ci mettemmo seduto per parlare, il patre stava sempre gli, spiegavo ha lei come passava il tempo tra il lavoro e scuola non avevo molto tempo ha disposizione mi doveva scusare se avvolte non rispondevo alle sue lettere lei mi disse non preoccuparti, gli dissi che il corso e lungo mi disse se stava ha New York lo frequentava pure lei era una cosa che gli piaceva, lei era stata ad imparare da una sarta era nel campo poteva benissimo frequentare il corso, il patre si sedeva al tavolo, non ci lasciava mai da soli, lei parlava ma c’era una freddezza, semprava spaventata, parlava pochissimo, parlavamo del suo lavoro del mio lavoro della scuola che frequentavo, ma era tutto qui, nelle lettere che mi scriveva era tutta un’altra ragazza. verso sera, quando si fece buio, chiesi al patre se potevamo andare al cinema, semprava che avessi bestemmiato mi rispose assolutamente no, gli risposi va bene siammo qui, non c’è nessun problema contenti voi! va bene anche ha me. Andammo a dormire, Giovanna dormiva con la sorella, io dormivo con Michele, dissi tra me Dio lo sa quando verrò di nuovo qui, ne passerà del tempo. buona notte neanche una stretta di mani. La domenica mattina, colazione, lavarsi, dissi se potevamo uscire andare a messa, non so una passeggiata per la cittadina, niente solo casa, il tempo non passava mai semprava un’infinità, erano sempre tutti appiccicati adesso, non vedevo l’ora di andarmene, gli chiesi di nuovo al padre se potevo parlare da solo con sua figlia cinque minuti, solo cinque minuti che volevo capire cosa stava succedento se tutto questo aveva un senso, non e possibile, questo non era medioevo, ancora una volta mi disse di non insistere, altrimenti dovevo andarmene, Giovanna disse di stare calmo che tutto si sarebbe risolto, io non vedevo come! Arrivò il pomeriggio, pronto per partire, cosi fu salutai i fratelli con la sorella, uno dei fratelli maggiore mi accompagno alla stazione, feci una grande riflessione, dissi al fratello toglimi una curiosita tuo patre e sempre cosi acito, mi disse di si, lui non vuole che Giovanna si fidanza con te, non solo con te, ma con nessuno diciamo che in questa famiglia nessuno si fidanza con nessuno, allora che facciamo, aspettate un po’ poi scappate e quello che glià detto Giovanna, sai cosa gli ha risposto se volete che vi ammazzo tutti e due, gli dissi e un bel problema da risolve. Non voglio farne una tragedia, il tempo penso che agiusta tutto almeno. Ci salutammo molto gentile mi disse di avere pazienza, il tempo lo dirà, se siete destinati ha stare insieme, va bene oppure, tutto finisce, senza essere iniziato. Presi il treno, mi misi ha sedere, cominciai ha riflettere cosa puo succedere, vale la pena rischiare, dissi di nò. La vita e preziosa io avevo bisogno di vivere, ero giovane non potevo rischiare per uno come lui, dissi tra me, ma chi se frega io devo vivere la mia vita, tutto il viaggio non feci altro che pensare ha quel’uomo con quanta arroganza e potere avesse sui figli, io sarei già andato via di casa e non avvrei fatto mai ritorno. Dissi ha me stesso che non sarei più tornato in quella casa, chiederò ha Giovanna di incontrarci dalla zia, oppure trovare qualche soluzione diverso non sarà facile, se non troviamo una soluzione ognuno per la sua strada, purtroppo, si chiude una porta si apre un portone questa e la vita, devo solo pensare ha stare bene, che non è facile per me, con tutte le disgrazie che mi sono venuto adosso ma non ci pensiamo.
Il viaggio
Mestieri
sartoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Salvatore Di Biase
La chiamata
I nostri tempi erano duri, e difficili. Così stetti qualche giorno al paese, potevo ritornare il...
L’incontro con Giovanna
I giorni passavano veloci, stavamo sempre camminanto con suo fratello e lei, si parlava dove si...
“Cambio lavoro”
Io presi le mie valigie, c'era un signore ad aspettarmi, mi portò in un ufficio al...
Un periodo difficile
Io mi ero scritto a scuola, nessuno di questi ragazzi venuti dall'italia andava a scuola, se...