Mestieri
imprendiitriciLivello di scolarizzazione
frequenza universitariaPaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1950Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)L'approccio con la capitale del Brasile per Bianca Ulivieri Stiozzi Ridolfi, emigrata nel 1950 per acquisire una piantagione di caffè.
Dopo grandi saluti, festeggiamenti, con il bagaglio in un camioncino, affittato da Marilù, che prese la Rita e i nostri colli minori, la seguimmo con una seconda macchina. A Rio non guidavano, volavano sui grandi viali, ornati da stupende palme. Ci depositarono all’albergo. L’aria condizionata ci rinfrescò corpo e mente, la vista sul mare mi rasserenò, scacciai le nostalgie. Eravamo nel rione del Flamengo, considerato elegante, e mi vidi intorno edifici grandi e simpatici e molto moderni.
Intorno a noi non vi era nessun commercio. Quando cominciai a scoprire qualche negozio nei dintorni, li trovai brutti e mal messi, conobbi solo un grande magazzino tipo la nostra Rinascente che si chiamava Mesbla o Sloper non lo ricordo. Fu l’unico dove trovai qualcosa. Di tipo europeo a Rio trovai solo una bella sala da thè… che aveva una sede in Copacabana, e una nel brutto centro.
Il viaggio
Mestieri
imprendiitriciLivello di scolarizzazione
frequenza universitariaPaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1950Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Bianca Ulivieri Stiozzi Ridolfi
La piantagione di caffé
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