Piccole riforme

11 luglio 1990

Ramiz Alia ha annunciato alcune riforme, ma tutti noi stranieri abbiamo l’impressione che siano poche e arrivate troppo tardi. Ora gli artigiani potranno produrre in proprio e associarsi in cooperative o piccole imprese, mentre i contadini già da qualche mese possono vendere privatamente i loro prodotti. Forse merci e servizi miglioreranno col tempo, ma certamente sarà un processo lento perché in 45 anni di questo regime, e quindi di totale apatia e disinteresse al lavoro, non c’è più nessuno in grado di fabbricare cose ben fatte e di pregio, senza contare la totale mancanza di capitali e macchinari.
 Sospettiamo anche che almeno una parte dei massimi dirigenti non si rendano conto, proprio come era successo a Ceausescu, di come stiano davvero le cose e che, abituati a ricevere applausi dappertutto (a comando), si illudano sui sentimenti popolari. Forse continuano a pensare che i rifugiati erano solo un gruppo di scontenti e di gentaglia, di cui era meglio sbarazzarsi mandandoli all’estero, e che il resto della popolazione sarà ora tranquillo e soddisfatto. Noi sappiamo invece con certezza che sono ancora moltissimi quelli che vogliono andarsene e che non lo hanno fatto finora solo per mancanza di coraggio o di opportunità. Se davvero le autorità ritireranno le forze di polizia di guardia alle ambasciate, come pare che avverrà appena saranno evacuati i rifugiati, chissà come andrà a finire.