Polli e babuini

Durante un giro d’ispezione incontro un indigeno che sta andando al mercato e porta, legati a coppia ed infilati in un bastone, una diecina di polli. Gli chiedo se li vuole vendere e alla risposta affermativa tiro fuori dal mio sacchetto una moneta d’argento da 5 lire e gliela offro. Ma lui scuote la testa, allora prendo una manciata di monete da 50 centesimi e mi metto a contargliele nella sua mano: una, due, tre…… sei, sette….. a questo punto mi fermo perché mentre contavo lo osservavo e vedo che al sette si mette a sorridere. Così i polli mi sono costati £ 3.50 invece di 5 lire.

Un pomeriggio, mentre attendevamo di riprendere il lavoro abbiamo veduto avvicinarsi alla pista da noi tracciata un branco di babbuini. Con i binocoli ci mettiamo in osservazione e vediamo che le scimmie appena arrivano all’orlo della nostra tagliata attraverso la boscaglia, si fermano e il maschio più grosso, dopo essersi assicurato della via libera attraversa la pista e si mette fermo sull’altro lato. Al suo comando, una scimmia alla volta, tutto il branco passa dall’altra parte e riprende la sua marcia attraverso la boscaglia

Gli indigeni di quella zona, non ricordo di quale tribù si trattasse, forse Niam Niam, erano molto arretrati, le donne si vestono con due pelli di zebù. Una stretta alla vita ed un’altra sulle spalle, che all’occorrenza diventa anche ombrello nel caso di pioggia. Poi quando si arriva alle ore calde della giornata anche questa pelle viene calata alla vita e queste donne se ne vanno in giro “topless”, ma non lo sanno.