Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
BangladeshData di partenza
1993Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Nel 1993 Marisa è in Bangladesh, ospite dei padri missionari, per vivere un’esperienza fuori dal comune. Il processo di adattamento alle condizioni di vita locali, segnate dalla drastica povertà, le recano qualche problema, a partire dai fastidi per la profilassi contro la malaria. Ma l’accoglienza dei preti e delle suore è calda e le consente di entrare subito nel vivo della realtà di Dacca.
13 febbraio 1993
Lotta estenuante con le zanzare ed il caldo questa notte. Fino alle due il traffico nella strada non accennava a placarsi e clacson e campanelli vari incalzavano nonostante premessi forte le lenzuola sulle orecchie. L’effetto disastroso del “Lariam” per la profilassi antimalarica si e’ dunque ripetuto e per l’intera giornata mi ha accompagnata la solita sensazione di nausea e malessere. Primo spietato contatto con la piu’ estrema poverta’: famiglie intere che vivono lungo le strade del centro cittadino al riparo di una stuoia o di soli stracci. Ovunque, oltre al consueto, incredibile traffico, venditori ambulanti di ogni genere: banane, frutta secca, cibi fritti al momento e strane insalate a base di riso soffiato. Diffuso il consumo di larghe foglie che, masticate, cagionano alla bocca un’intensa colorazione rosso porpora. Da un baby-taxi ad un rikscio’ circoliamo nell’andirivieni selvaggio io, suor Gaetanina e suor Virginia. Entrambe si dimostrano praticissime nel negoziare con gli indigeni ed altrettanto abili nell’invitarmi a corrispondere il compenso pattuito ai guidatori. Visitiamo il Palazzo Governativo ed il relativo parco, il centro Jagoroni ove risiede suor Gaetanina ed istituti vari di ispirazione cristiana. Nella medesima zona, come un atleta tutto muscoli, si delinea a distanza la vasta chiesa costruita grazie a finanziamenti concessi dalla Germania. Nonostante l’inaugurazione avvenuta qualche settimana fa, lavori di muratura sono tuttora in corso per ultimare l’imponente prototipo di freddezza nordeuropea. Concludiamo la giornata recandoci a casa dei genitori di Shilpi. Qui sorseggiamo un eccellente caffè’ italiano in attesa che la ragazza piu’ giovane ritorni con i dolcetti che la madre le ha fatto acquistare per noi nella bottega sottostante. Nella mia stanza buia sento la mancanza di Claudio e Mario ma sono felice quando penso che tra cinque giorni ci incontreremo nuovamente. Mi trovo a mio agio fra i padri e questa sera mi e’ parso realmente di essere membro della loro comunita’ prima nella preghiera – cosi’ viva e spoglia di elementi ornamentali – e poi durante la cena, semplice e gioviale.
14 febbraio 1993
Nuovamente una mattinata trascorsa assieme a suor Gaetanina. Con un rikscio’ raggiungiamo l’ambasciata indiana al fine di ottenere il visto per il mio prossimo espatrio. Contrariamente alle aspettative dovro’ attendere ben cinque giorni per riceverlo. Ormai le takas spese non le conto piu’ e temo di dover ricorrere ad un prestito da parte di Mario o Claudio onde finanziarmi il soggiorno in India. La burocrazia complica le cose anche per quanto riguarda il biglietto aereo per Calcutta a causa del quale padre Rossi dei saveriani si incarica gentilmente di rintracciare Mario e Claudio per chiarire gli estremi del volo. Sono davvero dispiaciuta per questa serie di malintesi che provoca ai padri seccature e perdite di tempo. Visitiamo l’ambasciata italiana nonche’ le suore vaticane tra cui Martinitte che, nell’orto rigoglioso, coltiva pomodori San Marzano. Dopo corse snervanti su baby-taxi faccio ritorno alla casa PIME, ben felice di non uscire quest’oggi con il perfetto alibi della messa alle ore 17. Fortunatamente domattina assieme ad una suora bengalese partiro’ per Bonpara dove spero di entrare nel vivo della realta’ missionaria. I padri a tavola mi fanno galantemente presiedere il taglio della torta domenicale chiamandomi scherzosamente “Valentina”. Sono sfinita ed il desiderio di dormire e’ irresistibile in quest’ora pomeridiana calda e vociante ma resisto eroicamente augurandomi cosi’ di sottrarmi alla quarta notte in bianco. Dopo una doccia ristoratrice partecipo dunque alla messa solenne in lingua bengalese nella parrocchia di santa Christina. L’adesione alla funzione da parte della gente, in maggior parte donne e giovani, e’ sensibile. Suggestivi i canti e singolare il gesto di scambio della pace che consiste in un rispettoso saluto a mani giunte sulla fronte rivolto al crocefisso ed ai vicini di posto. In forma piu’ ristretta si svolge la messa serale alla quale, oltre al celebrante padre Gino, presenziamo padre Giovambattista ed io. Particolarmente intima e raccolta e’ la disposizione degli sgabelli, tutti vicini attorno alla cassapanca che funge da altare e vibrante il momento eucaristico. Nulla e’ preparato ed anche il breve commento al Vangelo e’ spontaneo e lineare. Cio’ che mi pare ragguardevole e’ il mio sereno coinvolgimento nei fondamentali momenti della loro quotidianeita’. La cena ha i precisi connotati di un momento ricreativo atteso. Questa sera si e’ associato a noi padre Ezio, accanito tifoso dell’Atalanta. Ci informiamo dal telegiornale su presunti scioperi nel settore dei trasporti previsti per domani. Tutto in questo Paese puo’ accadere e, nonostante non vengano nominate sospensioni nell’erogazione dei pubblici servizi, potrebbe ugualmente venire compromessa la mia partenza per Bonpara.
Il viaggio
Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
BangladeshData di partenza
1993Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Marisa Trentini
Arrivo a Dacca
10-11-12 febbraio 1993 Conoscere gente nuova e' sempre un'esperienza esaltante. Con Claudio e Mario partiamo dalla stazione...
La missione
15 febbraio 1993 E' con il viaggio nella missione di padre Canton che ha inizio la vera...
La scuola cristiana
16 febbraio 1993 Ancora, di notte, oltre tre ore non riesco a dormire ma stamani mi sento...
Il lebbrosario
Di buon mattino giungiamo al lebbrosario dove distribuiamo dapprima i medicinali somministrandoli già' suddivisi negli appositi...