Mestieri
attore, gestore di un cinemaLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
VenezuelaData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Vittorio, la madre e il fratello stanno sbrigando tutte le pratiche necessarie alla partenza. In particolare, stanno vendendo ciò che non vogliono conservare, e acquistando ciò che vogliono lasciare, magari in affitto, come una sorta di assicurazione sul futuro rientro. Intanto, si rifà vivo l’amore goriziano, Alma.
A Napoli le nostre ricerche furono nulle, perché non esistevano navi in rotta per il Venezuela, molte agenzie ci suggerirono di trovare un’imbarco a Le Havre, porto francese internazionale. Tornammo a Roma, dove un’agenzia nei pressi di piazza Indipendenza ci assicurò che per la prossima primavera del ‘48 la compagnia di navigazione SIDARMA di Genova avrebbe inaugurato la linea Genova a La Guajra.
Il nuovo affittuario avrebbe iniziato la sua attività entro la prossima primavera, quando noi saremmo stati pronti a partire; nel frattempo stipuliamo un’impegnativa, con la collaborazione di un avvocato, per fissare tutte le clausole del contratto e sigliamo il tutto mediante un primo versamento di 300 mila lire, e il resto dinanzi al notaio, pertanto avrebbero avuto modo di impratichirsi per la gestione del locale e la condotta della cabina di proiezione,assunta dal figliolo maggiore, ex fornaio del turno di notte; ma in mezzo a tanta confusione e tanti preparativi mi giunse ancora una lettera di Alma, che incoraggiata dall’abbraccio che avevo dato a suo fratello per lei, non aveva ancora persa la speranza di riallacciare il filo sentimentale e cosi timidamente e con estrema dolcezza mi scongiurava di rispondere alle sue lettere. Lessi con molta emozione le sue frasi appassionate e dopo aver pensato e ripensato se fosse stato il caso di riallacciare i contatti con quella creatura innamorata, che alimentava la sua fede in me; che gli avevo promesso di non abbandonarla mai., e si, che non gli sarebbero mancate le occasioni in una città come Gorizia, con la sua fresca ed armoniosa bellezza, e la sua gioia di vivere di 16 anni… […]
Nell’aprile del ‘48 l’agenzia di viaggio di P. Indipendenza in Roma ci comunicò che la società di navigazione Sidarma avrebbe effettuato un primo viaggio per emigranti il 27 maggio, e perciò occorreva prenotare al più presto. Ci demmo da fare per concludere il contratto d’affitto, davanti al notaio, e alla firma dei documenti incassammo la rimanenza di lire 1.700. 000, detto fatto, ci recammo subito all’agenzia, dove impegnammo 2 terze classi e una seconda per nostra madre per complessive Lit. 430.000 per effettuare la traversata da Genova a La Guajra in Venezuela.
Al policlinico di Roma, all’Istituto delle malattie tropicali ci praticarono le vaccinazioni contro la malaria, la febbre gialla e la dissenteria, ma la sera stessa io e mio fratello battevamo i denti per la febbre che ci durò 2 giorni mentre inspiegabilmente nostra madre non ebbe nessuna reazione. Il tempo stringeva, e quasi tutta la mobilia venne regalata o buttata via, avevamo 5 cassoni ancora pieni della rimanente attrezzatura teatrale, e in particolare una cassa piena di armi antiche che servivano per le scene, ma che ora avevano un valore d’antiquariato, e questo materiale lo ricoverammo nello spazio rustico non rifinito della sopraelevazione, sul cinema. Il 2 di maggio ci recammo dal signor Jannilli rimase esterefatto e ci disse subito se per caso non avessimo vinto la lotteria, comunque fissò l’appuntamento con il notaio di Tivoli per il giorno 4 maggio, e così con i soldi avuti dal signor Terzulli pagammo in contanti 225.000 lire che all’epoca era una somma molto rilevante e così diventammo proprietari della arena, e la consegnammo al nuovo gestore secondo le clausole del contratto.
Il tempo passava velocemente e potevamo già iniziare il conto alla rovescia, approntammo due robusti cassoni e nascondemmo nel fondo di uno di essi 1500 dollari statunitensi che noi avevamo acquistato alla galleria Colonna a 650 lire cadauno, precauzione necessaria, perché all’epoca era proibito esportare valuta pregiata e inutile portarci appresso le nostre svalutate lire, così facendo ci parve di affrontare con più sicurezza ogni imprevisto legato all’ignoto di una vita da emigrante: imbarcammo perciò le casse e le spedimmo a piccola velocità per mezzo della ferrovia alla stazione marittima di Genova. Compiute così tutte le modalità aspettammo con calma la data di partenza e facemmo un giro tra tutte le conoscenze e le amicizie, portando il nostro saluto affettuoso a tutti indistintamente.
Il viaggio
Mestieri
attore, gestore di un cinemaLivello di scolarizzazione
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VenezuelaData di partenza
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