Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
2009Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Prosegue il percorso di integrazione di Alice nella scuola gallese, dove si è trasferita nel 2009 a seguito della famiglia. La madre Caterina, che in Italia è stata per molti anni un insegnante, racconta il suo percorso di ambientamento con osservazioni sulle difficoltà che devono affrontare i genitori di bambini stranieri che vanno a scuola, a tutte le latitudini.
Sesta settimana
27° giorno di scuola
Vado a svegliarla e appena entro in camera mi dice: “mamma è successa una cosa terribile, ho aperto gli occhi e ho visto il mio scaffale con i libri, il cassettone e ho pensato di essere a casa a Firenze, poi mi sono girata, ho visto la porta, la finestra e mi sono ricordata di essere qui. E’ stato tremendo e allora ho richiuso gli occhi e ho immaginato di essere invece a Firenze a casa di C. nella sua stanza, con tutte le sue foto dei cavalli, ma poi tu sei venuta a chiamarmi.” Faccio fatica anch’io qualche volta ad alzarmi, perché anch’io so che sono qui e che qui siamo tutti ancora nella fase di ricostruzione, nel ri-inventarci una vita ed una vita che deve darci qualcosa di più, almeno una nuova prospettiva sul futuro perché altrimenti chi affronterebbe una tale fatica.
Nona settimana
41° giorno di scuola
Nel fine settimana incontro due amiche: una mamma italiana e una mamma gallese e mi raccontano come si sono conosciute. I primi giorni di scuola l’insegnante della scuola elementare, esasperata dal fatto che la bambina italiana arrivava a scuola sempre molto in ritardo, ha chiesto alla mamma gallese di trovare il modo di spiegarle che la scuola, in Gran Bretagna, inizia alle nove e non si può arrivare a proprio piacimento (o all’italiana). La mamma gallese, un po’ perplessa da questa richiesta, si è fatta coraggio ed ha cercato di spiegarsi con la mamma italiana, pur sapendo che quest’ultima non parlava inglese, è riuscita comunque a farsi capire ed è emerso che l’altra, la mamma italiana, non solo si rendeva perfettamente conto dell’ora di ingresso a scuola, ma era più che consapevole che a scuola non si arriva quando ci pare, anzi in Italia la scuola iniziava anche prima e non era assolutamente ammissibile arrivare in ritardo; ma dietro a questi ritardi si nascondeva in realtà un piccolo dramma: tutte le mattine la bambina si rifiutava di andare a scuola, piangeva, gridava e la implorava di farla rimanere a casa, per cui la mamma impiegava un tempo infinito a convincerla, fino a che, sistematicamente, doveva più o meno trascinarla fino in classe. Spesso, nei miei incontri con le insegnanti, in Italia, emergeva la difficoltà di relazione con i genitori stranieri e, una delle cause di maggiore incomprensione, era legata ai ritardi degli alunni all’ingresso a scuola o ai ritardi dei genitori nell’andare a prendere i figli all’uscita dalla scuola elementare. I problemi però sono sempre stati risolti quando c’è stata la volontà di capirne il motivo e di andare al nocciolo della questione. Viceversa, altre volte, il problema rimaneva insoluto per lunghissimo tempo perché le insegnanti erano intrappolate in un pre-giudizio simile a quello della maestra britannica nei confronti della mamma italiana. Talvolta ci intestardiamo nel non voler “sospendere il nostro giudizio” per riuscire a vedere veramente quale sia la realtà e questo fa ritardare le soluzioni e ci fa cadere in atroci imbarazzi interculturali.
Il viaggio
Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
2009Periodo storico
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