Mestieri
tessitore, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di avviamento professionalePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1950Data di ritorno
1985Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo 35 anni di lavoro a La Emilia, in Argentina, Eugenio Damiani decide di tornare con la moglie al paese natale.
Nel 1985 la decisione di tornare in Italia in forma definitiva svendendo tutto quanto possedevamo, con il ricavato poi non sufficiente in Italia per costruire una piccola casetta dove tranquillamente trascorrere gli anni che possano restare di vita, di certo faticosi per l’impossibilità di trovarmi un ambiente nel quale ancora sentirmi utile.
Resta nella mia mente riservati intimamente i motivi, le cause, il perché di questa decisione, già che il tutto quanto mi circondava era motivo di serenità, tranquillità… economica. Dall’Argentina dopo 35 anni di lavoro gerarchico mi giungono 150.000 lire di pension. La permanenza in un solo luogo per 35 anni, dove tutto mi aveva coinvolto, nel quale mi ero integrato profondamente nella comunità cristiana, nel civile, nel lavoro che tanto mi appassionava, nelle soddisfazioni, sofferenze ed amarezze provate, ma che il tutto mi permise di emergere nel sociale, tra le tante amicizie fraterne scelte tanto stimate.
Sia pure il lato economico mi permise partecipare attivamente con gli aiuti necessari alla povera gente, alle famiglie numerose, orfanotrofi e asilo anziani. Le mie radici si erano approfondite tra quella gente, tanto buona e semplice paziente nell’accettare la “povertà” come una grazia del Signore.
Da circa tre anni mi trovo in Italia e la conclusione mi porta a fare delle riflessioni che hanno, credo, almeno personalmente un fondamento: sarà meglio vivere da ricchi in Paesi poveri che da poveri in Paesi ricchi.
Le altre ne provocano altre, come nel caso compera o importazione di carni e frutta da quei paesi, pagandola 600 e 200 lire il kg rispettivamente, una miseria, quando confrontati i prezzi che si vendono poi una volta posti nel mercato europeo e particolarmente in Italia.
Viene spontanea la risposta: quei Paesi sono poveri perché veramente lo sono, o li facciamo poveri per la nostra ingordigia del benessere? Potrebbe essere errata questa interpretazione già che se così non fosse non potremmo esaltare la nostra generosità di pensiero nell’includerli nei Paesi sotto sviluppati, compassionandoli per la loro incapacità di superarsi.
Il viaggio
Mestieri
tessitore, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di avviamento professionalePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1950Data di ritorno
1985Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Eugenio Damiani
“E vanno, tanto lontano vanno…”
Non posso considerare non “avventurosa” anche la mia infanzia e gioventù, già che il restare orfano...
“Dalla fame europea all’abbondanza argentina”
Facile è fare amicizie particolarmente tra giovani. Ci si trova affiatati in cinque che siamo sempre...
Via da Buenos Aires
Dopo aver dormito sul duro terreno iniziò il primo giorno dell’anno e del mio arrivo in...
Paesaggio argentino
La durata del viaggio Buenos Aires – San Nicolàs circa 4 ore, un treno lunghissimo, occupato...
La Emilia, Argentina
Vi sono due linee telefoniche private – della Ditta – che mette a disposizione della popolazione...
Tessitore a La Emilia
Il 13 marzo ’51 vengo assunto al lavoro dopo la visita medica, a me la scelta...
La morte di Evita
Una pausa cronologica, per ricordare alcuni dettagli conseguenti alla morte di Eva Peròn, moglie del Presidente...