Ritorno in Italia

14.11.1966

Sono sulla nave Galileo galilei che mi porta in Italia, vengo dall’Australia ove ho vissuto per quindici anni con me viaggiano mia moglie Maria ed i nostri figli Franco e patrizia nati tutti e due in Australia. Siamo tutti eccitati di questo nostro viaggio, ci fermeremo durante il percorso nelle citte più belle ed importanti Australiane quindi arriveremo a Singapore poi Bombai Aden Suez Pireo Messina Napoli ed infine Genova ove ci aspetteranno i nostri famigliari. Il porto di Sydney è affollato di visitatori, curiosi, amici e parenti, anche noi qui sulla nave siamo circondati dai nostri amici, i quali sono accorsi con regali abbracci e tanti auguri di buon viaggio. Qui nella nostra cabina siamo cuasi come le sardine nel barile, ma ognuno ha voluto vedere la nostra dimora a mare, qui vi sono il signor Wasil e famiglia vicini di casa Ann Chessell e Vonny membri della società d’arte di Marequille il maestro d’arte Sig. Franck Cullen e tanti amici cari Italiani, alcuni non hanno potuto salire a bordo il che ci è dispiaciuto tanto. La folla si fa sempre più folta tutto he pieno di giente corridoi cabine ponte banchina chi va chi viene il vocio he tremendo tutti vorrebbero bere un toast sia per chi va o per chi rimane, ma anche qui il tempo vola e l’ora della partenza si fa vicina, l’alto parlante avvisa l’imminente partenza della nave, ed ecco il vocio diventa teso scemante, i padri gia’ salutano i figli i figli i padri le madri piangono con i loro piccoli stretti al petto. Si vedono scene patetiche commoventi in mezzo tutta questa gente di tutti i ceti e razze, non vorrebbero che venisse mai quel momento di doverci salutare consapevoli che alcuni di essi non si vedranno forse mai piu, ma il momento dell’abbraccio si avvicina ed i visi si fanno gradatamente grotteschi scrutando con attenzione le lanciette dell’orologio che ogni minuto rimasto he prezioso, di nuovo la voce avvisa i visitatori a terra la nave partirà fra breve tempo, tutti hanno sentito, ma chi sara il primo coraggioso a dire addio al fratello sorella o mamma?, i cuori si fanno sempre piu’ gonfi gli occhi piu’ lucidi ed ecco un secondo avviso ora coraggio sgorgano le lacrime le guancie si bagnano le braccia si incontrano le bocche baciano gli auguri si mischiano coi singhiozzi non ci si he mai voluti tanto bene come questo istante, ci si promette tante belle cose almeno questa volta ci si sente veramente buoni e pieni di affetto, se nella nostra vita siamo stati indegni verso ai nostri cari ed amici per questo momento siamo veramente sinceri, ora ci si lascia distaccandosi a braccia tese le mani stringono ancora l’ultimo lembo, ma infine anche i palmi e le dita si separano, i bimbi non hanno detto nulla, ma i loro occhi sono sempre rimasti lucidi ed immobili le loro manine hanno stretto il pacchettino del regalo partecipando alla scena commovente dell’addio.