Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
diploma scuola media superiorePaesi di emigrazione
IndiaData di partenza
1983Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Dopo quasi un mese di permanenza in Oriente, dopo aver viaggiato in India e averne ricavato un'impressione non esaltante, Giovanni Terreri si appresta a tornare a casa e alla quotidianità.
Karachi, 19 ottobre 1983 03,20 Di nuovo nel settore partenze dell’aeroporto di Karachi, quasi un mese dopo (era il 23). Io sono tranquillo, passate tutte le trafile per arrivare al gate, ora si aspetta. Per scendere dal pulmino che ci ha portato qui he dato una grande craniata, è la seconda in India; questo capoccione lo intruppo da tutte le parti. Prima pensavo che l’importante fosse arrivare a mettere il culo su quell’aereo, poi anche se cade c’importa ‘ne sega! Ma ora penso che è meglio se non cade. Qui, per essere notte c’è diversa gente; c’è uno staff di qualche aereo, non so chi siano, non sono riuscito a capire quale sia la loro nazionalità: sono uno più brutto dell’altro, anche le hostess, una vera compagnia di mostri! Ho comprato, con le ultime rupie pakistane, un sacchettino di cammellini ed altre bestie di ottone. Così qualcosa gli riporto, a Marco, rischiava di non ricevere niente di suo dal viaggio del suo sciaguratissimo babbo. Chissà come va all’asilo, se tutto procede regolarmente mi ritroverò tutt’a un tratto nelle mie vecchie cose, in mezzo a tutti i miei impegni, forse non sarà facile ma non vedo l’ora.
In volo tra Karachi e Roma, 19 ottobre 1985, alba Non so di preciso che ore sono, anche per via dei fusi orari che stiamo attraversando, comunque il sole è sorto da poco, e come al solito in questo viaggio io l’ho preceduto di qualche minuto. Ci hanno portato un bicchiere di succo di frutta (di che frutto non so, era asprigno tipo pompelmo) molto buono. La storia è ancora lunga, arriviamo alle I2,35 ora italiana, cioè con l’ora “vecchia”, intorno alle 15,30 o alle 16, se i miei calcoli sono giusti. La situazione è più che tranquilla, io sto bene e ho gli occhi rossi, ho dormito per qualche tempo. Ogni tanto, prima di dormire, ho scambiato due chiacchiere con qualcuno con grande tranquillità, gente già vista a Karachi o anche a Bombay. A proposito di gente già vista, proprio mentre salivamo sull’aereo ho trovato una ragazza italiana incontrata e conosciuta sull’aereo che mi portò a Karachi. Sembra incredibile! E’ stata un mese in Vietnam e Laos, come mi aveva annunciato allora, c’era già stata un anno intero, dev’essere proprio innamorata di quelle parti. Era molto contenta, raggiante, ha detto che è stata benissimo, che là è a casa sua. Parla con un marcato accento francese, dice che la gente li è molto bella e la situazione ancora pesante; lei non è una ragazza attraente, però ha una grande cari-ca umana ed è molto simpatica; se mi riesce ci parlo ancora, io dal punto di vista dei rapporti umani non sono stato per niente bene, tranne qualche caso molto isolato. Di sicuro è comunista, magari del partitone, serenò uno che ci va a fare in Vietnam?
Il viaggio
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1983Periodo storico
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