Mestieri
agricoltoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
1941Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
ritornoTemi
ritornoDopo aver trascorso anni nel Regno Unito come prigioniero, e nonostante si fosse legato affettivamente a una donna del posto, nel 1946 Ambrogetti ha l’occasione di tornare in Italia. La guerra è finita da tempo e gli inglesi organizzano il rimpatrio: dopo un nuovo viaggio, con arrivo a Verona, finisce un peregrinare che Giacinto aveva iniziato cinque anni prima con la divisa militare.
Ad un certo periodo il Governo Inglese ha cominciato a far rimpatriare i militari più anziani ed un bel giorno precisa mente il 20 Giugno 1946 andando in fureria al comando del campo mi hanno riferito che dovevo partire anch’io per l’Italia. Alla sera stessa sono andato da quella ragazza per dargli la notizia e a questo punto lei e la mamma si sono messe a piangere dicendomi di rimanere con loro in Inghilterra, ma potete immaginare l’ansia di ritornare in Italia, era da cinque anni che non vedevo i miei genitori e tutti gli altri amici e parenti. Sono passati tre giorni di preparativi, il giorno 24 Giugno 1946, di mattina presto vado alla stazione per prendere il treno per raggiungere il porto sulla Manica. Quella mattina in stazione vi era molta allegria per noi Italiani perchè ritornavamo a casa nostra ma vi era anche molto dispiacere da parte delle ragazze inglesi perchè non avevano più gli allegri giovanotti italiani. Il giorno 27 dello stesso mese abbiamo iniziato l’imbarco che ha durato ben due giorni ed il giorno 30 Giugno di sera è partita la nave. La mattina dopo siamo sbarcati in Francia dove ci hanno improvvisato colazione calda con del caffelatte, poi ci siamo avviati verso la stazione a piedi con le poche cose che ci rimanevano nel sacco personale sulle spalle, in tutto eravamo circa 700 prigionieri italiani accompagnati da 7 guardie Inglesi che ci dovevano consegnare alle autorità italiane. Saliti in un treno passeggeri siamo partiti verso l’Italia, attraverso tutta la Francia, poi la Germania ed in quest’ultima abbiamo incominciato a vedere le prime rovine della guerra.
Stazioni bruciate, città rase al suolo. Dopo sei giorni di treno giungiamo al Brennero ai confini italiani dove anche lì troviamo stazioni semidistrutte ma affollate da tanti italiani che ci aspettavano cantando e sventolando bandiere italiane e tedesche. Siamo stati accolti calorosamente con fiaschi di vino italiano che da tanti anni non bevevo, dolci e tante altre cose. Poi il treno è ripartito per raggiungere Verona dove vi erano autorità del governo italiano, italiani dei Paesi vicini che aspettavano i loro fi gli; grandi festeggiamenti e molti pianti dalla gioia di essere finalmente dopo tanti anni ritornati in Italia. Le 7 guardie Inglesi ed un ufficiale hanno dato la consegna alle autorità Italiane, finalmente eravamo liberi cittadini italiani. L’arrivo è avvenuto il giorno 7 Luglio Quelli dei paesi vicini a Verona sono partiti il giorno stesso per raggiungere la loro casa, noi più lontani abbiamo pernottato a Costantina dove le Autorità Italiane ci hanno dato un contributo di 5.000 lire e un biglietto per il treno per raggiungere la stazione più vicina a casa nostra.
Il viaggio
Mestieri
agricoltoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
1941Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Giacinto Ambrogetti
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