Paesi di emigrazione
PerùData di partenza
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)La nave Orazio sulla quale viaggia la famiglia di Chiara Calda ha preso fuoco nel golfo del Leone, nelle acque francesi. Sono in corso le operazioni di salvataggio, grazie all’intervento di un’altra nave in transito nelle stesse acque, la Biancamano.
Non so quanto sia durato il tragitto sentivo solo che qualcuno mi tirava i capelli e mi svegliai quando un getto di acqua gelida mi cadde sul viso. Vidi allora che già eravamo arrivati e già stavano entrando al Biancamano. Mi aiutarono ed entrai anch’io e cominciai a cercare i miei bambini. Vidi la roba di Roberto stesa ad asciugare ma mi costo molto trovare lui perché facevo fatica a camminare e ci vedevo poco. Gli occhi erano rossi per il riverbero e bruciavano moltissimo. Finalmente lo trovai nudo ed intirizzito dal freddo, me lo presi e lo portai nella cabina che mi avevano assegnato, lo avvolsi con tutta coperta di lana chiesi subito una camomilla calda che gli feci bere e con il resto lavai gli occhi per toglierci un po’ l’infiammazione. Ma ….mancava Lely e come dicevo io se sono venuti assieme? Cercai come una pazza in ogni angolo della nave ma la mia Lely non appariva e chiesto a Roberto diceva che non l’aveva vista con lui. Non so quante volte sarò scesa per cercarla e domandare a tutti. Aspettavo l’arrivo di ogni barca ma sempre una disillusione. Io stavo proprio male tanto che le cameriere mi dissero: signora, lei si fermi con il suo bambino, noi le porteremo a vedere tutte le bambine che arriveranno a momenti.
Cosi mi fermai con Roberto un tempo che mi parve eterno. Quando ecco che si apre la porta ed entra una cameriera con Lelita in braccio. E questa la suo bambola? Lely era ancora con la sua pelliccia e il suo nastro nei capelli. Che sollievo! Ma come mai dirai tu non arrivò con il fratellino? Successe che nello stesso momento che lei avrebbe dovuto scendere un gruppo di signore si avvicinò per potersi salvare, ma come vi erano ancora bambini il marinaio grido indietro le signore donne! La mia Lely si senti donna e indietreggio lei pure. Si riunirono in una sala aspettando il turno. Mio marito continuava a passeggiare, dico io, per non impazzire e vede accoccolato per terra qualche cosa di bianco… Si avvicino e domando: tu sei Lely? Si papa. Puoi immaginare l’emozione! La prese e la condusse ove partiva l’ultima barca del Biancamano lui stesso la lego e la fece scendere nella barca ormai in partenza. Lui con il resto dei passeggieri si salvarono su un’altra nave venuta pure in aiuto e appena a bordo mi mandò un telegramma -Ti mando Lely -sta bene -ci vediamo a Genova. Potei respirare tranquilla e dire grazie a Dio.
Il viaggio
Paesi di emigrazione
PerùData di partenza
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Chiara Calda
Dal Perù all’Italia e ritorno
Eravamo partiti da Lima con il cuore pieno di allegria perché il nostro desiderio era di...
Via dalla guerra, via dall’Italia
Ormai tutto era fermo, e noi in uno stato d'animo deplorevole anche se non volevamo dimostrarlo....
Giù dalla nave degli ebrei
Arrivò il momento di imbarcarci e salimmo a bordo. Gli ultimi addii dall'alto della nave e...
L’incendio e il naufragio
La nave intanto sì avvicinava al "Golfo del Leone", che quella notte fece onore al suo...
Tutti salvi
La nave già al completo partì per Genova ove arrivammo in uno stato deplorevole... La mia...