Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Una tempesta di sabbia, un aeroplano carico di zanne di elefante e soprattutto la notizia di un bambino in arrivo. La vita di Silvana Conci, in Sudan nel 1973, si riempie ogni giorno di novità e scoperte.
Un giorno fummo invitati all’università per un party. C’era stata una tempesta di sabbia nel deserto che chiamavano: “habub”. Impercettibilmente la sabbia stava arrivando a Khartoum. Sulle parti del corpo scoperte e sudate si posava come una cipria, ma nessuno si scomponeva. A poco a poco la cipria si intensificava fino a dare a tutti un bel colorito mattone. Io guardavo Bol e ridevo, Bol guardava me e rideva. Quando tornai all’albergo e mi vidi allo specchio, mi resi conto che su di me l’effetto era sconcertante. Sembravo una maschera d’argilla, urgeva una doccia. Decisamente preferivo il Sud-Sudan. Dal momento che Bol era un dipendente governativo, trovammo posto su un aereo da trasporto. Oltre a noi due ed ai piloti, viaggiavano altri tre passeggeri. Al di là del piccolo scompartimento si apriva la pancia dell’aereo ed era piena di zanne di elefante. Guardai meravigliata. In quel momento non pensai agli elefanti, fino ad allora non ne avevo mai visti ed ero troppo presa dai problemi umani.
Mi accorsi di essere incinta a Malakal tra i mesi di maggio e giugno del ’73. I primi mesi con Bol furono speciali. Tutti erano gentili con me e io cercavo di conoscere e di capire. Qualche ombra d’incomprensione compariva di tanto in tanto, ma veniva subito fugata dai momenti di tenerezza. Ce ne stavamo spesso a parlare di quel piccolo essere che cresceva nella mia pancia e cercavamo di indovinare da chi avrebbe preso questo o quel particolare. Quando litigavamo mettevo alla prova il suo amore, forse perché di amore non ne avevo mai veramente avuto. A parte quel poco che ho potuto godere di mamma. Ma un uomo africano non poteva cedere ai ricatti affettivi di una donna. Ero sempre io, alla fine, a dover chiedere scusa.
Il viaggio
Periodo storico
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