Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
licenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
SomaliaData di partenza
1941Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Vent’anni dopo l’incontro con Mussolini e l’adesione al fascismo, ritroviamo Carlo Ciseri in Africa, spettatore e protagonista dell’epilogo del regime che a pochi mesi dall’ingresso nella Seconda guerra mondiale sta perdendo rapidamente il controllo dell’Africa orientale. Quell’angolo di “impero” che il fascismo aveva voluto a tutti i costi ricavarsi nello scorcio finale della corsa colonialista, viene strappato all’Italia nel 1941 dalle truppe dell’esercito britannico e dai guerriglieri etiopi, che Ciseri chiama con il nome generico e dispregiativo di Sciftà: banditi.
Se subito dopo la partenza della retroguardia arrivano gli inglesi la cosa prende una piega favorevole. Gli ultimi elementi devono partire alle ore 12 quindi bisognerebbe che gli inglesi giungessero avanti l’imbrunire perché altrimenti al tramonto Uondo è invaso dagli Scifta e la nostra fine è sicura, essi non rispettano neppure gli ospedali. Intanto continuano ad echeggiare nel silenzio i colpi di fucile mentre si scorgono nell’oscurità un susseguirsi di ombre indistinte che vanno e vengono dentro la boscaglia: ombre scrutanti irrequiete. Chi sono? Sono i primi elementi ribelli che osservano pronti al primo accenno? La incerta e pericolosa situazione non può darci il sonno e quindi siamo tutti in tenda seduti o distesi sulla branda col fucile carico a portata di mano e le solite 4 bombe a mano nelle tasche. Ogni rumore insolito ci fa rizzare le orecchie, ogni passo presso la tenda ci mette in allarme. Nel quartiere indigeno si fa fantasia, sono i Mussulmani anch’essi hanno paura dei ribelli e vegliano pronti a difendersi. Che sgradevole sensazione è questa: sapere che nella migliore delle ipotesi dovrò cadere prigioniero. Talvolta mi sembra di preferire d’affrontare il pericolo degli Scifta. Non ho mai avuto un simile stato d’animo che non saprei definire esattamente, ma nel quale sento il timore dell’incognita che culmina nel terrore dei ribelli e cade poi nel disgusto di cader passivamente in mano del nemico. Come ci tratterà il nemico. Chi sarà il primo che incontrerò? Se sarà un bianco potrò parlargli in inglese, ma se sarà un nero? Confesso che non mi sono mai sentito così neppure nei momenti più critici avanti e durante i combattimenti. E questo un vero e proprio orgasmo che terminerà solo nel momento decisivo.
Il viaggio
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1941Periodo storico
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L’uomo nuovo
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