Paesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
guerraTemi
guerraLe difficoltà si aggiungono alle difficoltà. Maria Guarnieri viene accusata di trame comuniste e viene messa in prigione, all’interno del campo di raccolta in Svizzera dove ha riparato dopo esser fuggita dall’Italia.
A questo punto devo fare un passo indietro per metterti al corrente di un’esperienza che, per fortuna non fu vissuta da molti rifugiati almeno per guanto mi risulta. Entrammo in Svizzera nel marzo del 1944, io rimasi a lungo nei campi militari, Antonio fu subito mandato a Laioux dove rimase fino a fine mese dopo il nostro matrimonio avvenuto (dopo infinite traversie) il 9 marzo del 1944, quando ottenne il permesso di raggiungermi a Sonnenberg. Ai primi di giugno, non avendo ricevuto da quale che giorno sue lettere gli telefonai, mi risposero che non era più a al campo: era stato espulso al confine con la Germania; puoi immaginare la mia disperazione; non so cosa avrei fatto se non avessi avuto vicino i miei meravigliosi compagni ebrei. Non era vero, me lo avevano detto solo per spaventarmi, ma io trascorsi non so più quanti giorni in un’angoscia totale. Poi venni a sapere che lo avevano liberato; lo avevano arrestato con l’accusa di essere comunista, il comunismo era fuorilegge. Dicevano che era vietato anche il fascismo, ma a me non risulta che abbiano arrestato nessuno con l’accusa di essere fascista. Comunque dopo qualche tempo cambiarono idea, ciò che ti ho raccontato dei russi lo dimostra. In carcere era stato picchiato dai civilissimi svizzeri, solo l’intervento del consolato inglese (quello italiano non si occupava di noi perché c’era ancora il console fascista) al quale si rivolse Cederna riuscì a farlo liberare. In compenso arrestarono me con l’accusa di complotto contro lo stato Svizzero! Mi sequestrarono le lettere di Antonio e volevano a tutti i costi che svelassi loro il vero significato delle parole che ritenevano in codice (baci abbracci, ti amo e non so che altro). Dopo l’esperienza con le SS questi mi facevano ridere. Mi trovavo nel carcere militare di Zurigo e devo riconoscere che i militari che mi avevano in custodia mi trattavano con molta gentilezza (in certi casi fin troppa…). Con la certezza che Antonio era libero e almeno per il momento, non correva nessun pericolo, sempre che io non avessi svelato le nostre “trame segrete”, affrontai con relativa calma la mia avventura, ma siccome in isolamento in un campo militare non mi trovavo poi tanto bene decisi di fare lo sciopero della fame.
Il viaggio
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