Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Nella primavera del 1940, i venti di un ormai imminente coinvolgimento dell’Italia nella Seconda guerra mondiale soffiano fino alla baia di Assab, dove Alfredo Pincione vive e opera come doganiere.
Il traffico commerciale e passeggeri si svolge con una certa regolarità e con ritmo crescente sino al mese di Maggio 1940. Sono frequenti i ritiri delle merci giacenti nel porto e gli spazi vuoti vengono immediatamente coperti con altre merci sbarcate da navi in rada. Fu verso la fine di tale mese che le merci non vennero quasi più ritirate, principalmente perchè i destinatari di esse erano stati richiamati al le armi, poi perchè mancavano i mezzi di trasporto (autocarri), scarseggiava il carburante e i pneumatici. Molti autisti erano richiamati. Nel mese di Maggio 1940 in Africa Orientale c’era stata la mobilitazione generale degli uomini validi. Anch’io, che avevo il rinvio alle armi perchè studente universitario, fui mobilitato. Venne nominato Comandante della piazza militare di Assab, il mio collega di dogana Silvestri, che durante la I Guerra Mondiale si era guadagnato alcune ricompense al valore, tra cui una medaglia d’argento, era stato ferito seriamente e che aveva il grado di maggiore di fanteria. Era un uomo di età avanzata, sempre allegro (era veneto), gli piaceva molto bere alcoolici, specialmente grappa. Il clima torrido di Assab non andava bene con tali bevande e già si avvertiva un tremolio nelle mani e altri sintomi di intossicazione.
Come primo suo provvedimento da comandante mi nomina suo aiutante maggiore e alla mia osservazione che io non avevo mai fatto neanche il soldato replicò che ciò non aveva alcuna importanza. Non avevo problemi per la divisa perchè normalmente indossavo una sahariana, un paio di pantaloncini cachi, calzettoni e scarpe gialle, oltre all’indispensabile casco, dato il sole implacabile. Così vestito, senza nessun segno di grado o stellette, lo accompagnavo nelle visite alle caserme e davo l’attenti ai reparti schierati. Era imbarazzante e imbarazzato con il sottufficiale o graduato che mi faceva il saluto militare e notavo i loro sguardi soffermarsi sulle spalline della mia sahariana o sul casco alla ricerca di un qualsiasi distintivo di grado da me ricoperto. Non ne trovavano alcuno! Si andava ad assaggiare il rancio nelle cucine, si firmavano i permessi ai soldati e, siccome in maggioranza quei soldati erano spedizionieri doganali, impiegati di banca, baristi, ecc… quasi tutti avevano il permesso di uscita, in caserma non rimaneva quasi nessuno!
Il viaggio
Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
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1939Periodo storico
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