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SomaliaPeriodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)È il ricordo dei due incontri avuti da Valerio Gerini, agronomo italiano, con il generale e dittatore somalo Siad Barre.
Avevo conosciuto il Generale Presidente Siad Barre, nel 1953, credo primo ufficiale somalo uscito dall’Accademia di Firenze a fare rientro in Somalia, col grado di tenente della Polizia Somala. Fu lui a prendere il posto di comandante della stazione di polizia di Merca in sostituzione del Tenente dei Carabinieri Italiano che aveva comandato fino al giorno del suo arrivo. Poiché il comprensorio agricolo di Genale rientrava nella sua giurisdizione venne a fare visita anche al centro Agrario dove io lavoravo. Dopo un saluto di benvenuto da parte del Direttore del Centro il Tenente Siad Barre chiese se era possibile fare dei bastoncini di bambù in sostituzione del frustino, perché sono parole sue “ricorda il periodo coloniale”. In Italia era normale che lo portasse, ma in Somalia non era il caso. Con questa frase alludeva al fatto che durante il periodo coloniale, il frustino (in realtà era un po’ più grosso di quello che diceva lui e si chiamava in somalo “curbasc”), serviva per le punzioni corporali contro quelli che commettevano infrazioni non punibili con la prigione. Alla sua richiesta il Direttore m’incaricò di provvedere. Chiamato un operaio, munito di “sef” coltello di grosse dimensioni, siamo andati nel vicino canneto e ho fatto tagliare dei giovani bambù da cui ho ricavato una serie di bastoncini dì uguale misura del frustino. Dopo aver ricevuto i bastoncini salutò ringraziando e se ne andò verso il villaggio di Genale a visitare il posto di polizia, già retto da un Ispettore somalo. La sua ascesa militare prima dell’Indipendenza l’ho seguita attraverso la stampa e le notizie che giungevano attraverso “radio boscaglia”. Quando effettuò il Colpo di Stato ero a Mogadiscio in albergo, dove sono rimasto 5 giorni senza poter uscire. Meno male che all’interno dell’albergo c’era il ristorante e quindi il vitto era assicurato. Dopo 5 giorni è stato dato il permesso a chi doveva partire di lasciare la Somalia. L’ho rivisto nel 1980, quando una sera, o meglio una notte mentre già dormivo sono stato svegliato dal guardiano che mi dice: “fuori del cancello ci sono due berretti rossi”. Confesso, non sapevo cosa voleva dire. Mi vesto e vado al cancello. Avevano un messaggio per me. Era di Silvano, che mi pregava di seguire i due agenti. Sono salito in macchina e questa si è diretta in una località che ben conoscevo, la salita verso Villa Italia già residenza all’epoca dell’impero del Vice Re, quando veniva in Somalia, poi residenza dell’Amministratore Fiduciario della Somalia durante il mandato dell’ONU, e infine l’abitazione dei Presidenti della Repubblica Somala. Arrivato, trovo nell’atrio l’amico Silvano e mi dice “ho ritenuto opportuno fatti venire, dopo l’invito a recarmi a colloquio col Presidente”. Quando siamo stati ammessi alla Sua presenza, ci ha salutato con grande affabilità e ha incominciato a guardarmi come per cercare di ricordare qualcosa o meglio qualcuno già visto. Silvano era stato richiamato in Somalia proprio da Lui per dare un nuovo assetto alla produzione bananicola, che era, dopo la nazionalizzazione voluta da Lui delle società che gestivano la produzione e il commercio di questo prodotto, una attività che permetteva d’introitare valuta estera e un indotto molto importante per l’economia del Paese, perché era diminuita. Ero imbarazzato per questa attesa, quando mi chiese quanto tempo ero rimasto in Somalia. Gli risposi che ero arrivato nel 1953 e che rimasto fino al 1963, e poi altre volte per brevi periodi come questo. Lui ripeté 1953. “Si” gli risposi. E lui: “Quando sono arrivato dall’Italia e inviato a Merca”. “Si venne a Genale al Centro Agrario in visita e le preparai dei bastoncini di bambù”. Lui accennò un sorriso ma non fece nessun commento. Cominciò a parlare del perché aveva invitato Silvano. Dopo il crollo del suo regime, si rifugiò per un po’ di tempo presso la sua cabila e poi in esilio in Nigeria, dove è deceduto (1995).
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