Mestieri
sartaLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
lavoroTemi
lavoroLa decisione di emigrare in Svizzera viene ripagata: Angela trova lavoro come sarta, guadagna denaro sufficiente per condurre una vita dignitosa e impara segreti di un mestiere che ipotizza di riportare con sé in Sicilia.
Al momento in cui mi chiesero di rimanere, io dissi che ci dovevo pensare perché volevo andare fuori dall’Italia. Dopo alcuni programmi sono riuscita a partire per la Svizzera pensando di fare qualche soldo in più. Arrivai a Berna dove, una mia parente, mi cercò una casa con una camera, presso una signora italiana sposata con uno svizzero e tre figlie adulte che mi vollero tutti tanto bene e non mi fecero mai assolutamente sentire la mancanza della mia casa. Li lavoravo per 1 franco e 61 centesimi 9 ore al giorno e 4 ore il sabato, per me erano tanti soldi, e per mezzo della padrona di casa ho comprato una vecchia macchina da cucire per 40 franchi così nel mio tempo libero cucivo per una signora che mi dava tanto lavoro e mi facevo tanti vestiti anche per me. Come avevo menzionato avevo fatto un corso di taglio e cucito e quindi riuscivo a mettere ulteriori soldi in banca. Il sabato sera con una mia collega di lavoro andavamo dalle suore , che a parte la preghiera ci insegnavano tante cose. La domenica andavamo alla Messa con la mia padrona di casa, e il pomeriggio con qualche collega di lavoro andavamo al cinema o a visitare qualche museo. E se il tempo era bello andavamo a fare delle passeggiate.
Passarono 5 anni e presi la decisione di andare in vacanza a casa in Sicilia. Pensai allora di trovare un lavoro lì e lasciare la Svizzera. Mi presentai in una lavanderia e mi dissero che non avevano bisogno nuovi impiegati. La paga era di 600 lire al giorno. Per lavare e stirare un pantalone si prendevano 200 lire. Mi portarono sul retro e vidi che le ragazze non avevano nessun mezzo di lavoro, così io spiegai che lavorando così non guadagnava molto per poter pagare gli operai, così mi disse che ero molto brava. Le lasciai il mio indirizzo e l’indomani suo marito mi venne a trovare e gli consigliai cosa fare per comprare i macchinari adatti. Io sarei tornata in Svizzera per mettere tutto in regola, erano i primi di settembre e sarei ritornata in Sicilia i primi di febbraio. Così lui nel frattempo andava a Milano e a Torino a comprare i macchinari come gli avevo consigliato, e poi non si doveva preoccupare perché dei macchinari me ne sarei occupata io personalmente e avrei stirato circa 30 pantaloni all’ora. Ci mettemmo d’accordo pure per la paga e partii per la Svizzera.
Il viaggio
Mestieri
sartaLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Angela Longo
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