Sistemato

Ero maggiorenne quando feci il mio primo lavoro in un frantoio d’olive. Aiutavo mio padre che faceva il meccanico di un oleificio ed ogni tanto davo una mano agli altri operai. Fu un lavoro duro ma durò meno di un mese. La Regione Siciliana per via dell’ufficio di collocamento cercava giovani per l’addestramento e la qualifica per l’industria e papà mi fece iscrivere. Finalmente mi arrivò l’esito positivo per frequentare la scuola industriale di Gela gestita da un ente della Regione Siciliana che si chiamava INAPLI. Mi scrissi nel corso per saldatori elettrici e cominciai a frequentare. La scuola si trovava dentro ad un bosco vicino al mare. La costa che dal lido “La conchiglia” si allungava verso vittoria era bellissima. La spiaggia che dal bagnasciuga andava all’entroterra era di un centinaio di metri ed era tutta di sabbia finissima. La raffineria poco distante venne chiamata ANIC. Al primo approccio con la scuola conobbi molti giovani iscritti al corso per saldatori elettrici, altri futuri tubisti industriali, altri ancora che frequentavano il corso di tornitori. Mi associai a due ragazzi di Palma di Montechiaro, e con loro cercai e trovai un alloggio. Il signor C. e la sua cara consorte ci offrirono una camera a pianterreno con lavandino e bagno. Quindi ci stavano tre lettini, una “buffetta” (un tavolo povero, fatto in legno) con cassetto, tre sedie ed un armadietto. Il costo dell’affitto, compreso l’acqua e la corrente elettrica, era di 4.500 lire al mese. Più volte la signora C. ci insegnò a fare il sugo oppure un buon minestrone. Ero sistemato, la scuola era appena fuori il bosco e andavo e tornavo a piedi.