Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
20.11.1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)La musica argentina è una delle prime scoperte della piccola Adriana.
In Italia, con mia madre, eravamo abituate ad ascoltare molto la radio: seguivamo alcuni programmi e ascoltavamo le canzonette di moda. Alla sera si univa al nostro interesse pure mio padre. Erano i primissimi anni del famoso Festival di Sanremo, del quale in una occasione avevamo visto una parte per televisione a casa di amici. La radio ci divertiva molto, era una parte importante della nostra vita quotidiana. Arrivati a Córdoba, tra i tanti primi acquisti per mettere su casa, comprammo una radio e cominciammo ad ascoltarla. Nel frattempo l’ascolto avrebbe contribuito al nostro apprendimento della lingua. Ma la nostra delusione fu abbastanza grande. Era normale che ci risultasse difficile capire il parlato, ma il peggio era che la musica non era affatto del nostro gusto. Non aspettavamo di sentire le canzonette italiane di moda in quell’epoca, ma nemmeno ci piaceva ascoltare quasi esclusivamente tanghi, e anzi, due o tre motivi particolari che si ripetevano quasi ininterrottamente lungo tutta la giornata, ogni tanto si sentiva un po’ di musica folcloristica, che nemmeno era di nostro gusto e infine, un po’ di musica spagnola. In sintesi: non si sapeva che cosa ascoltare. Una volta la settimana c’era la trasmissione “L’eco d’Italia” (così credo si chiamasse), mi pare andasse in onda la domenica, lì si sentiva tra un breve notizia della collettività e l’altra, vecchie canzoni napoletane, romanze cantate da Carlo Buti e da Beniamino Gigli che poi si ripetevano da una domenica all’altra. Certamente niente di interessante. La televisione ancora non esisteva Córdoba, da poco aveva fatto capolino a Buenos Aires, dovevamo aspettare fino all’anno ’60 per vederla.
Questo panorama non mi risultava certamente allettante: mi sentivo molto depressa, direi quasi ingannata. In questo paese speravo di trovare tante cose nuove, interessanti, “moderne”, ma la realtà era completamente diversa. Si avveravano i timori che avevo già avuto da principio, prima della partenza. Il desiderio di tornare in Italia si fece sentire in poco tempo, ma questo non era assolutamente possibile per me. A quell’età non potevo ancora decidere riguardo la mia vita.
Il viaggio
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