Mestieri
cantoniere provincialeLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1942Data di ritorno
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)È il 1943: dopo aver preso una licenza per vedere il figlio neonato, Vincenzo Rabito torna in Germania per un nuovo breve periodo di lavoro.
E così, fuommo di nuovo del terretorio della Cermania. Che, passato la prima notata nel terretorio tedesco, una incursione che fecero li amirecane nella bella cità di Monico di Baviera, in una ora, li aparecche, cetanto bombe, hanno fatto 2.000 muorte, e io e Paolo, chi sa e chi è che ci aveva pregato per noi, che restammo vive! E così, siammo revate a distinazione sane e salbe.
E così, ci abiammo messo allavoro. Che, in quello tempo che avemmo mancato noi operaie, in quello sporcco lavoro non ci aveva voluto stare nessuno, perché noi sole erimo adeventate pratiche di quello lavoro, e poi nessuno.
E così, tutte li amice che avemmo auto prima ci hanno venuto affare visita. Erino tutte forestiere, queste amice, e paisane non ce n’erino neanche uno, perché si ne erino antate tutte, perché dell’alarme che c’erino non zi potevino soportare. Solo io e Paolo avemmo questo coraggio e questa pacienza di lavorare, perché avemmo il piacere che, come fineva la querra, volemmo stare in Cermania difinetivamente, e a Chiaramonte non ci vogliammo più tornare.
Così, quelle che erino amice nostre non erino italiane, ma erino tedesche, danese, polaccgi, ucranie, ollantise, e tante e tante altre priciuniere che la Cermania aveva acupato. E alla sera si ballava, si biveva come prima, femmene e uomine.
Ma, però, questo divertemento era saltovario ed ereno quanto non c’erano li allarme, ma, quanto c’erino li allarme, c’era di piancere, che li muorte che c’erino non zi potevino contare…
Così, passava la vita immienzo alla paura e immienzo al divertimento.
Femmine ci n’abiammo quanto ni voliemmo, perché di notte, sempre verso li 11, li 11 e menza, sonavino li allarme, e femmine e uomine scappammo per antare allo reparo. E quinte, era tutto al buio, e quinte quello che si faceva e faceva non lo sapeva nessuno, e neanche ci importava annesuno. Si poteva fare quello che ci faceva comito, e piacere si ne passava… Ma, però, in uno momento all’altro, si poteva murire.
Il viaggio
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