Spari sul palco

Il mio debutto ebbe luogo colla Bohème di Puccini.

In generale in quel teatro (essendo un teatro a repertorio) a meno che non si tratti di opere nuove, non si fanno prove d’assieme come da noi.

L’orchestra prova per suo conto ed altrettanto fanno artisti e cori. Ma poiché doveva cantare la parte di Musetta un’artista polacca che cantava in italiano senza capirlo e non aveva mai eseguito e nemmeno veduto l’opera, fu ordinata una prova in palcoscenico con gli artisti, i cori e l’orchestra per provare i pezzi dove entrava la Musetta e cioè il secondo ed il terzo atto.

Era la prima volta che mettevo i piedi sul palcoscenico di quel teatro e stavo conversando col direttore del teatro, Generale Ivanoff, (in Russia tutto è militare, anche l’amministrazione dei teatri imperiali) quando avvenne un “fuggi fuggi” generale, si udì un colpo di rivoltella ed una palla passò fischiando vicina a me ed al Generale. Era questo l’epilogo di una lite fra due coristi, uno dei quali aveva sparato sull’altro ed aveva invece colpito un terzo che per nulla entrava nella questione.

Confesso francamente che questo primo e pericoloso episodio mi rese un po’ sconcertato.

Ho già detto che in Russia l’amministrazione dei teatri è affidata a un generale; aggiungo che nei teatri imperiali si fa largo uso di soldati per tutti i servizi pei quali possono occorrere.

Le comparse, per esempio, sono soldati; ed ecco perché si ottengono delle evoluzioni perfettamente esatte, non solo, ma delle masse disciplinate ed obbedienti, quali non sarebbe assolutamente possibile ottenere in Italia, dove le comparse sono necessariamente reclutate fra la peggior feccia; in Toscana, per esempio, è necessario la presenza sul palcoscenico di un delegato di pubblica Sicurezza per tenerle a freno.