Mestieri
tessitore, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di avviamento professionalePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1950Data di ritorno
1985Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo tre mesi trascorsi da turista, per conoscere i luoghi e imparare la lingua, Damiani decide di impiegarsi nella stessa ditta tessile dove lavora il fratello.
Il 13 marzo ’51 vengo assunto al lavoro dopo la visita medica, a me la scelta del reparto o settore: quello di cui è titolare il fratello, o altro. La mia scelta è per la tessitura per non essere di motivo al fratello di dover fare preferenze che non avrei accettato e nello stesso tempo mi sarei trovato nell’impossibilità ad avanzamenti di categoria. Poco prima mi si era presentata l’occassione di gestire una delle panetterie delle due esistenti, ma il parere del fratello mi fece desistere. Mi sentii un poco isolato e non compreso nella mia ansia di esercitare indipendentemente.
Le poche conoscenze di tessitura le metto in pratica e bastano alcuni mesi per sentirmi alla pari di tanti tessitori che lo erano da anni… E incomincia così la mia ansia di progresso, di avanzamenti, di migliorare la categoria lavoro. Non pochi sono i miei interventi nel suggerire al Capo Reparto modificazioni ai macchinari tanto obsoleti, che attuate migliorano e fanno aumentare il rendimento. Personalmente riesco a mantenere in marcia due telai, mentre era norma una sola macchina per ogni operai. Le conseguenze sono che affinché non possa superare i massimi di produzione, me ne devo stare uno o due giorni la settimana in casa. Anche in questo caso ricordo al mio responsabile che ero in cerca di piena occupazione e non di un lavoro come per vivere solamente. […]
Trascorrono circa sei mesi e impaziente dopo essermi consigliato in famiglia (avevo avuto una proposta per un lavoro in un ufficio tecnico presso una grande impresa di costruzioni nei pressi di San Nicolàs – una acciaieria) chiedo poter parlare direttamente con il Padrone della ditta. In forma privata, dopo il lavoro già avevo avuto opportunità di trattarlo già che quale emigrante seguiva con passione la vita di noi nuovi arrivati mostrando sempre simpatia particolarmente verso quelli che mettevano in evidenza il desiderio di dedicarsi alla famiglia, al risparmio, al voler al più presto essere proprietari di un appezzamento di terreno per porvi poi la casa.
Ottengo di essere ricevuto nel suo ufficio, vengono esposti i miei desideri di superare e migliorare la mia categoria non sentendomi adatto per stare attaccato a una sola macchina, ripetendo lo stesso lavoro metodicamente, infine sentendomi capace di poter dirigere, caso contrario, mancando questa possibilità, la rinuncia al lavoro. […]
Dopo otto/dieci giorno dall’intervista con il proprietario dello Stabilimento vengo trasferito quale amministratore nel settore rammendatrici e pinzatrici composto da circa 200 donne, lavoro che mi permette inoltre di conoscere tutti i disegni delle tele che si producono: tessitura tela, saglia, gabardine, cordonato, cover spigato, scozzese etc. Un reparto complesso appunto per la composizione delle stoffe sulle quali si devono correggere le falle, come per i problemi conseguenti delle lavoratrici, spose, madri, come ragazze che emozionalmente hanno nel loro essere la responsabilità di una casa, di una famiglia. I soli maschi, il Capo reparto Sig. José Bocanera, io e tre operai addetti al trasporto materiali in lavoro.
Il viaggio
Mestieri
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Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Eugenio Damiani
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