Nel 1956 i Bacchelli lasciano l’hacienda sulle Ande e fanno ritorno a Lima.
Fu quasi per gioco che decisero di mettersi in proprio.
Un amico, Dante Terzi il bolognese, socio e cameriere di un bar nel centro di Lima, l’Haiti, suggerì loro di andare a vedere un localino nell’Avenida Colonial.
Andarono. Non era un localino: era una taverna, dove si consumava molta birra a casse e qualcosa da mangiare. Non era quello che cercavano, ma poi, pensandoci bene, perché non provare?
Fu così che il 6 settembre 1956 i Bacchelli entrarono in quel locale come proprietari della licenza. Già da due anni, in quella taverna, lavoravano come camerieri Procopio e Peña, Claudio e Pedro erano i due cuochi.
L’organizzazione di Bacchelli si mise in moto. La birra grande, a casse, scomparve e così da taverna il localino diventò Trattoria, e le ricette arrivavano da Bologna.
S’iniziò con la sfoglia fatta dalla signora sul tavolo quasi sulla porta d’ingresso: serviva per pubblicità. Si facevano tortellini e tagliatelle tanto col mattarello che con la macchinina, si facevano lasagne e tortelloni oltre che gnocchi e crescentine fritte.
La trippa all’italiana, il rognone al vino, il fegato alla veneziana, el cebiche, el caucau a la limeña, el asado, el sancochado, oltre che el arroz con pato e il riso graneado, diventarono i piatti forti che insieme alla lengua al jugo fecero parte dei piatti più richiesti in Trattoria Italia.
Essendo anche Bar e Caffè si apriva al mattino alle sette e il locale era sempre molto affollato per le colazioni.
Dal 1956 al 2006 sono passati cinquant’anni, e le varie generazioni di commensali passati dalla trattoria, anche solo per un caffè, sono state tante.
Fu necessario anche tanto personale, perché i clienti fossero accolti con calore, serviti bene con abbondanza e varietà, e si sentissero a proprio agio come a casa propria.