Tre sogni nel casetto

Avevo tre sogni nel cassetto

Cantare in un coro: non l’ho proprio realizzato interamente, ma la sensazione di “cantare insieme”, in tanti che comunicano fra loro e che pur singoli con altri singoli fanno parte di un unicum, sì l’ho provato. Ognuno di per sé è poco, unito agli altri può diventare tanto.

Lanciarmi con il paracadute: mi sono lanciata un anno e mezzo fa, era metà Agosto, a Senigallia nelle Marche, da 4.700 metri, il primo minuto in caduta libera a 220 km all’ora. Ero felice! Una esaltante sensazione di vera libertà!

Fare volontariato: lo ho desiderato fin da bambina, da quando la mia meravigliosa nonna materna mi raccontava le ricche esperienze umane maturate durante i suoi anni di volontariato come Crocerossina. Questo é il mio momento per realizzarlo. Dove e con chi, senza esclusioni né preconcetti di alcun tipo, l’ho lasciato al destino, pronta ad accettare ogni soluzione ovviamente di buon senso. Quindi in quello che sto facendo sono molto determinata, forte, e l’unica preoccupazione é quella di riuscire a fare veramente qualcosa di utile per coloro che sono nati dalla parte sbagliata dei quali pochi ci parlano.

Una prima singolare esperienza, già qualche settimana prima di partire, è stata fare i bagagli. Cosa e chi mettere in valigia. Qui nel mio nuovo studio, sulla scrivania ho la mia matita preferita, la mia gomma, i miei pennarelli, le mie squadre… e delle persone, chi mi sarei portata oltre ovviamente alla famiglia? Gli amici ai quali ho voluto raccontare cosa andavo a fare e che avrei voluto partecipi di questa avventura. La selezione é avvenuta in modo naturale, senza forzature, e non é dipesa dall’assiduità degli incontri o dalla lunga frequentazione, ma sicuramente dalle affinità.