Paesi di emigrazione
LibiaData di ritorno
1949Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Dopo l’occupazione Alleata del Nord Africa prosegue la fuga della famiglia Errera attraverso la Libia
Arrivammo dopo una settimana stanchi ed impolverati. Io che per la prima volta vedevo una grande citta come Tripoli l’entusiasmo non mi mancava… Al periodo faceva un milione di abitanti era città internazionale dalle molte culture. Però, ancora la guerra si era allontanata continuando in Italia… Le distruzioni si notavano, e anche le trincee fatte con i sacchetti di sabbia; poi in breve tempo tutto fu messo in ordine e ricostruito. Quasi tutti furono fatti scendere dai camion. E furono più fortunati perché il lavoro non mancava. Noi invece sospettati di spie, assieme ad altri due italiani ci fecero, girovagare… Mio padre che aveva aperto le porte a tutti quelli che si presentavano e non faceva bene per il suo stato psicologico. Così prima ci portarono nel giardino dell’agraria fuori città, e per due mesi. Solo una sosta di poche ore. Ancora un’altra località, poi finalmente scendemmo in una fattoria, già aveva alloggiato altri profughi, di altre località, tutti nei grandi cameroni, dove una volta venivano adibiti a conservazioni di cereali. Mio padre cerca di farsi capire, ma i militari avevano le loro ragioni puntandogli le armi perché non voleva scendere dal camion. Erano comandati, ci furono scene strazianti anche tra la gente presen- te. Dopo lunghe discussioni si arrivo a un accordo: un menu migliore per tutti… Passammo un mese e ci portarono El Azzizia il paese con troppe mosche gli arabi nella loro indolenza a volte non le cacciavano. Il tempo di fare un po’ di spesa, e ci portarono nella desolazione del deserto, l’unico aiuto per la nostra provvidenza fu un pozzo con l’elica che faceva sgorgare l’acqua in una grande vasca. Proveniva dal sottosuolo limpida e pulita, tutto lavoro degli italiani. Noi occupammo una casa colonica. A distanza ce ne erano altre tutte abbandonate, erano state abitate da coloni arrivati dal nord Italia poi fuggiti sperando di trovare una situazione migliore in Italia che non era possibile! Ritornando all’interno era completamente vuoto da ogni cosa e quindi si dormiva con i materassi a terra, per cucinare con le legna che si trovavano in giro.
Il viaggio
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