Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1936Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)A cavallo tra il 1937 e il 1938 l’Europa è un continente sul piede di guerra. Mario Ponzi, fuoriuscito italiano perseguitato dal fascismo, è in Francia vicino al confine orientale e alla Germania nazista.
mamma carissima,
ho atteso sino ad ora per scriverti perché attendevo la risposta alla mia ultima lettera. Si vede che il penultimo scritto che mi hai mandato è stato sequestrato alla posta, causa forse gli avvenimenti del mese scorso, e io avevo un bel attendere. Ti dirò, cara mamma, che qui la situazione era venuta talmente seria che personalmente ho assistito a parecchie scene di panico. Il 24 del mese scorso ero a Strasburgo e ho dovuto passarci la notte, causa ai treni pieni di soldati e di cannoni che a getto continuo passavano per là, diretti alla frontiera. Alla sera le lampade nelle strade, alla stazione etc. ecc. erano bl[u], e si viveva un’atmosfera di guerra senza precedenti. Ora tutto è passato ma ti assicuro che l’allerta è stata seria.
Ieri ti ho mandato una vaglia di 50 lire, così ti serviranno a pagare l’affitto. Erano veramente pochi, ma insomma è sempre meglio che niente. Mi domandi una fotografia e malgrado tutta la mia buona volontà non te la posso mandare perché presentemente non c’è ne ho. Tuttavia presto debbo fare sviluppare un rotolo di pellicule e non dubitare che non appena fatto te le manderò. Abbi pazienza mamma, che ben presto te ne manderò due o tre. Non ti puoi immaginare come mi ha fatto piacere l’apprendere che Mario viene una qualche volta a trovarti per parlarti di me. È veramente un bravo ragazzo e digli pure che gliene sono riconoscente e che tutto ciò non lo dimenticherò mai. Ora debbo darti una buona notizia. L’altro giorno ho avuto la promessa formale e categoric[a] che tutto al più passerò l’inverno a Aubure e la prossima primavera potrò prendere il treno per andare a sistemarmi a Parigi. Ora andare a Parigi significa poter lavorare e da parte mia ho di nuovo insistito per avere le carte da operaio. Come sono contento mamma. Ancora un inverno e poi se posso lavorare (cosa che non ne dubito) ti manderò sempre e regolarmente da poter almeno mangiare la minestra tutti i giorni. Vedi mamma, io sto bene dove sono; meglio di così non potrei certamente trovare, ma quando penso alle vostre condizioni bisognose, prendo in uggia tutti; i miei compagni, la mia vita, tutto insomma. A non credere mai che ti dimentichi, il contrario sarebbe un errore, perché se dipendesse da me, per potervi sapere al riparo delle preoccupazioni materiali darei tutto. Insomma speriamo che cambi perché io non sarò veramente contento che quando avrò la possibilità di compiere ciò che considero mio dovere e cioè nell’aiutarvi efficacemente.
Non sapevo che la mia nonnina fosse stata ammalata. Alla sua età e lavorato come ha lavorato non mi stupisce che non ne possa più. Povera vecchietta. Ad ogni modo digli pure da parte mia, che non si demoralizzi e che gli mando tanti bacioni. Non si perda di coraggio che ci rivedremo. Carlo come m’immagino sarà sempre nelle stesse condizioni e se tu sapesti mamma come vorrei saperlo un po meglio. Salutalo e bacialo tanto. Non mi hai detto niente per la Lina, ma voglio sperare che ora vada a lavorare e che sarà anche bravina. Tuttavia ha 16 anni passati, di tanto in tanto potrebbe bene inviare una lettera a suo fratello lontano. Non è un rimprovero che gli faccio, ma insomma sono obbligato di pensare: e così pigra o non trova il tempo di restare sul tavolo 10 minuti tempo sufficientissimo per scrivere una lettera?
Mi dicesti mamma che desideri fortemente vedermi[!] Ed io dunque. Aspettiamo tempi migliori e vedrai che il giorno tanto desiderato verrà. Cosa dirti ancora? Io sto sempre bene e vorrei che voi tutti poteste dirm[i] altrettanto. Salutami tanto la Maria Gigè, e da un bacione ai bambini.
Attendo una tua risposta e intanto ti mando mille affettuosi bacioni. Tuo figlio
Mario
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