Tutti in Belgio

Siamo ai primi dell’anno 1932 e non sò veramente cosa sia successo ma ricordo che ho visto mio padre che in un momento di follia ha rotto tutte le damigiane di vino che aveva in magazzino, vedo ancora scorrere il vino per il cortile. Ho poi sentito dire che causa la crisi il vino costava meno di quanto l’aveva comperato. Poco dopo questo fatto mio padre parte per il Belgio. Mia madre aveva un cugino in Belgio e come prima tappa mio padre è stato ospitato da lui assieme a mia sorella Ilva che era partita assieme al papà. In seguito io e la mia sorella Adriana (che aveva circa 2 anni) con la zia Angelina abbiamo raggiunto il papà sempre ospiti del cugino. Alla dogana ci hanno sequestrato dei salami che erano x il papà perché secondo loro erano marci. Il papà ci è rimasto male. Non ricordo tanto come si conviveva in quella casa ma mi sentivo triste molto triste e sognavo solo di poter tornare al mio paese con tutte le mie amiche che venivano a salutarmi alla stazione. Ho incominciato subito ad andare a scuola, la maestra era molto gentile ma io non capivo niente e non andavo volentieri a scuola, rimpiangendo sempre più la mia maestra di Villafranca, là sì che andavo volentieri a scuola assieme a tutte le mie amiche. Un giorno mio padre dice vieni che andiamo alla stazione che arriva la mamma assieme al fratellino, vedo ancora la mamma scendere dal treno con il piccolo in braccio, è stata una grande gioia anche perché il mio fratellino si era fatto molto bello (forse aveva 4 – 5 mesi). Non ricordo come avveniva la convivenza con la famiglia del cugino, ma ricordo che la mamma era sempre in camera con il piccolo e la vedevo spesso piangere (a parte quel periodo non ho più visto mia madre piangere).