Mestieri
operaio, contadinoLivello di scolarizzazione
frequenza scuola media inferiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Il momento della partenza per la Svizzera, descritto da Alvaro Tanzini, un emigrante italiano alla fine degli anni ‘50.
Suona il campanello, drin drin drin, il cielo è grigio, la tettoia è grigia, la gente è grigia. Un ragazzo e una ragazza, appoggiati a una colonna, si fissano negli occhi e si carezzano. Perché non c’è una ragazza a salutarmi? Per un momento mi sento un po’ eroe, un eroe da raccontino d’appendice. E un momento dopo mi sento ciò che sono: un disperato che lascia la sua casa, i vecchi genitori, gli amici, il paese e va a lavorare in una fabbrica lontana mille miglia.
Arriva il treno e rallenta, si ferma e gli sportelli s’aprono.
È il momento dei saluti. Stringo la mano a tutti e vedo che tutti sono seri, adesso. Monto sul treno, mi sistemo nel primo scompartimento libero, mi affaccio al finestrino e lascio che un empito lieve di commozione mi spappoli il cuore.
Il viaggio
Mestieri
operaio, contadinoLivello di scolarizzazione
frequenza scuola media inferiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Alvaro Tanzini
“La Svizzeraaaaa”
26 novembre 1959 La Svizzeraaaa, la Svizzeraaaa, la Svizzeraaaa… Seguita ormai da un pezzo il coro sgangherato degli...
Libri e due salami
Oltre che percettore di una paga miserabile e candidato inoltre alla disoccupazione, negli ultimi tempi ero...
La fabbrica di Menziken
28 novembre 1959 Primo giorno di lavoro. Giampiero mi accompagna in fabbrica e mi consegna a un...
Il salame è finito
28 Marzo 1960 Sono contento, in fondo, di avere fatto il passo che ho fatto, di essere...