Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
AustraliaData di partenza
9.1954Data di ritorno
1963Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Un amico impegnato nel sociale ha chiesto ad Etty qualche ora di disponibilità. Deve tenere un corso di inglese per aspiranti emigranti.
Ecco: tutto era cominciato per gioco; potevo insegnare l’Inglese ad un gruppo di emigranti in partenza per il Canada e l’Australia? Ero talmente occupata tra la scuola e le lezioni private ed i miei studi Universitari che, veramente, non avrei potuto accettare per la mancanza di tempo. In fondo dovevo pure anche dormire. ciononostante, il fatto di insegnare ad emigranti fece presa sul mio buon cuore… “Poverini, son tutti giovani e andranno in terre cosi lontane, specialmente l’Australia”. Eppoi mi dissi: E’ una opera di bene che farei”. E così, accettai senza mai immaginare che tre anni più tardi mi sarei trovata lontana anch’io, e proprio in Australia. […]
Ma andiamo con ordine.
Dunque,accettai di insegnare la lingua Inglese ad una sessantina di giovani di cui una metà sarebbe poi partita per il Canada e l’altra per l’Australia. Ricordo: era il 19 Novembre 1951. […]. Quella sera andai all’A.C.L.I. dove si sarebbero svolte le lezioni. Non ero allora come potrei dire, ‘una ragazzina’, di fatti avevo trent’anni. I giovani cominciarono ad arrivare in gruppi e attendevano che arrivasse l’insegnante. Io ero già lì, ma nessuno mi conosceva: si fece avanti un tizio alto e snello, occhi belli e azzurri ma vestito piuttosto poveramente, il quale mi chiese se anch’io ero lì per imparare l’Inglese. Avuta risposta affermativa, egli incalzò nel chiedermi se conoscevo l’insegnante. “Sì”, risposi, “è una donna”. “Davvero”? “E giovane e bella?”, “Beh, non è poi tanto giovane e per bellezza non credo sia molto bella ma può anche piacere” (in fondo cercavo di descrivermi, ma al tempo stesso, se pur divertita ero un po’ imbarazzata).
Il mio collega arrivò e chiese a tutti i presenti di entrare nell’aula, ed io lo seguii. Naturalmente stavo sul podio col mio collega il quale mi presentò con queste parole: “Ecco, signori, la vostra insegnante, la signorina Suglich che si prenderà cura di voi e mi auguro che possiate imparare almeno i primi rudimenti della lingua inglese che vi aiuterà ad inserirvi con più facilita nel paese in cui vi sistemerete”. Il ragazzo dagli occhi azzurri, mi guardava a bocca aperta: certo, avevo capito che lui credeva che io fossi una di loro cioè in partenza per quei lidi lontani. Così incomincio un periodo bellissimo e ricco di esperienze mai immaginate: avevo la più profonda ammirazione per questi signori che si facevano chilometri e chilometri in bicicletta per venire due volte la settimana alle lezioni.
Fra i sessanta presenti c’era qualcuno che commoveva e, al tempo stesso, divertiva me e gli altri con certe sue domande. Una sera disse: Ció varda, ghe xe una parola italiana, ‘come’”.
“No Luigi”, ‘come’ si pronuncia c’am”.
Il viaggio
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insegnanteLivello di scolarizzazione
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AustraliaData di partenza
9.1954Data di ritorno
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