Mestieri
marinaio, artigiano, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiore (accademia navale)Paesi di emigrazione
Argentina, Bolivia, Perù, ColombiaData di partenza
1925Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Serretto Serretti e i suoi due compagni di viaggio – nonché soci d’affari – partono da Genova. Destinazione: Buenos Aires, Argentina.
Sventolio di fazzoletti, agitazione di mani, qualche lacrima scende da qualche guancia. La nave si è allontanata dagli ormeggi e si fa al mare. Fu il 17 settembre 1925. Il giorno dopo il vapore, a sera, ormeggiò al porto di Palermo. Il mattino dopo riprese il mare, ma prima di lasciare la banchina U. scese un momento nel porto e tornò con un giornale, l’ultimo che leggeremo in lingua italiana, dal titolo consono al regime nel quale ci trovavamo: l’Impero. Leggiamo. Un titolo a grossi caratteri richiama la nostra attenzione. Dice: “Trentadue (Trecentotrentadue, Ndr) rospi antitaliani si sono riuniti nelle cantine di Palazzo Giustiniani per complottare a danno della Patria”.
Palazzo Giustiniani era la sede della Massoneria. U. esclama: “ Menomale che sono qui, con voi, su questa nave e in viaggio! Diversamente invece di citare il numero 332, avrebbero dovuto mettere quello di 333, che è poi proprio il numero simbolico per noi massoni!”
Poi, raccontandoci che a Palermo c’era stato alcuni anni prima infagottato da militare, ironizza: “Beh, che facimme: babbeamo o trizziamo?”. E noi si ride.
Viaggiamo in seconda classe, non abbiamo la minima idea di quello che succederà alle macchine e meno ancora al nostro gruzzoletto di quindicimila lire….
Il vapore si allontana. Addio Italia!
Fino a Gibilterra il mare è calmo. Sulla costa affricana, già sull’Atlantico, la nave balla e la gente non balla più: la musica suona a vuoto e anche molti passeggeri, dopo aver mangiato, ritornano al vuoto, perché rigettano tutto. Io non sento nulla, ormai come vecchio marinaro libero dl benché minimo sintomo di mal di mare. Ho, invece, tanto mal d’amore e voglia di mangiare. Anche U. e M. resistono abbastanza. Solo ogni tanto devono correre in cabina a sdraiarsi sulla cuccetta: si sa che la posizione orrizzontale è la più indicata contro certi inconvenienti! Così la nausea cessa e nelle loro pance ritorna l’equilibrio. […]
Il viaggio
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