Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
BoliviaData di partenza
1986Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
politicaTemi
politicaPochi giorni dopo il suo arrivo in Bolivia, Vittorina si è già ambientata, vive la quotidianità locale insieme ad alcuni amici che abitano a La Paz e commenta il quadro politico-economico del Paese.
LA PAZ, 19/7/86 Dalle 9,15 alle 12 ho girato per il mercato: affascinante, ma terribilmente faticoso per la troppa gente, i saliscendi e la fanghiglia su cui temevo di scivolare ignominiosamente. Dopo pranzo ho preso il sole, scritto le cartoline e letto un po’ della guida di La Paz. Con Hugo e Ruth ho fatto un giro in gip per la parte nuova a sud della città: clima migliore, nuovi ricchi che si costruiscono lussuosissime, ma orrende case; anche qui baracche e poveri. Tornando siamo passati davanti al quartier generale delle Forze armate ed abbiamo visto il mercato del pesce, che viene portato e venduto direttamente dai camion, dal sud del Paese. A casa ho sollecitato Hugo molto restio, a parlarmi della situazione politica attuale: dopo il “carnevale” di Siles, l’attuale governo di destra subito licenziato trentamila dipendenti pubblici, ha liberalizzato tutto, ha congelato i salari, ha cosi ridotto l’inflazione al 3% circa, ma ha creato una disoccupazione pari al 15% del forza-lavoro attiva. La sinistra è sparita, in quanto superdivisa, si limita a fare dichiarazioni, ma non fa opposizione, come pure il sindacato, che é spaccato e che non ha più l’appoggio del le miniere (chiuse). I partiti politici sono più di cento e la maggioranza di loro sono di sinistra; con la nuova legge elettorale, che impone una percentuale al di sotto del 5% (col 5% entravano solo due partiti di destra) per entrare in Parlamento, le destre hanno fatto un: favore al le sinistre, che o si alleano o sono destinate a sparire del tutto.
La situazione com’è ora ha solo bisogno di soldi (neanche tanti) per far partire lo sviluppo agroindustriale, che è l’unico settore che può rimettere in sesto un po’ rapidamente l’economia del paese. Le miniere non servono più perchè i prezzi delle materie prime sono troppo bassi; forse se ne può parlare fra quindici anni, avviando lo sfruttamento dei giacimenti di ferro e di litio che sono i più grandi del mondo e che sono rimasti finora intatti. Sulla cooperazione internazionale Hugo è molto duro, e a mio giudizio giustamente, perchè c’è troppa gente che viene qui con dei progetti (talvolta anche assurdi) e poi non fa niente o ben poco, spendendo per sè i soldi del loro paese e non dando niente ai Boliviani. Tra poco uscirà un decreto governativo per cui tutti quelli che non hanno una convenzione con il governo o non hanno adempiuto a quella stipulata saranno espulsi dal paese come indesiderabili. Questo vale anche per la Chiesa, perchè troppi, protetti da essa, fanno solo gli affari loro. Alle 21 siamo andati alla pena del Marcatambot ci hanno fatto aspettare per un’eternità la cena ed ero quasi congelata dal freddo! Ci sono stati vari gruppi folkloristi ci di musica e danze ancora abbastanza belli e genuini, due umoristi che ho capito solo in parte, un ragazzo cieco che ha vinto il premio come miglior suonatore di charango e che mi ha quasi commossa; ero molto incazzata con quelli del tavolo vicino che hanno continuato a parlare e ridere forte da veri maleducati (forse ubriachi) per tutta la sua esecuzione. Siamo tornati a casa all’una e trenta e sono sprofondata in un sonno di piombo.
Il viaggio
Mestieri
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