Mestieri
tornitoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1956Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Beniamino Cappai, 25 anni, sposato e con una bimba neonata, è disoccupato. Ha smosso varie conoscenze – ne ha diverse nell’esercito – per trovare un lavoro, ma invano.
Io tirai avanti un paio di mesi, così come prima cercando quà, e là, poi andando ancora qualche volta a Udine a trovare i miei vecchi conoscenti queli che cerano rimasti naturalmente, ma non volevo ricominciare a fare la spola di prima, cioè su e giù per Udine senza nessun risultato, alora un’idea me la diede il vecchio parroco del paese, mi disse che di paese molte ragazze, e anche giovani, vano all’estero a lavorare, guadagnano bene, si fano la staggione poi ritornano sui campi in primavera, io ci dico non sarebe una bruta idea, così la sera stessa faciamo una Riunione in famiglia e ne discutiamo, mia moglie mi dice che non vuole che si divida la famiglia, ò tutti due qua, ò tutti due via, e studiamo in seduta stante il da fare, lei, mia moglie, a delle amiche che lavorano in Svizzera,ma ne à una particolarmente affezionata, perciò pensa di fare una letterina a questa spiegandole la situazione, questa gentile è cara ragazza non si fà molto attendere, apena ricevuta la lettera ne parla in fabrica col diretore, dove questo le dice che può farla un contrato di lavoro, ma solo per lei, poi lei subito rispondendo ala lettera dice che il marito, cioè io, potevo andare come turista, essendo li con un pizzico di buona fortuna si può trovare un lavoro, deto fato, cerchiamo subito di fare i passaporti, sia per me che per mia moglie, anche per poter fare i passaporti mi sono dovuto rivolgere ale mie vecchie conoscenze che altrimenti ci sarebbero voluti tropi giorni, invece rivolgendomi al signor Guatto colui che faceva il centralinista al centocinquantacinque artiglieria, in pocchi giorni mi fece avere i due passaporti, lui si era rivolto ad un alto uficiale delle guardie di finanze, dove tramite lui ne incaricava le persone adette, per mia moglie era anche facile, ma per me, avevo a che fare al mio paese di nascita, è la cosa sarebe diventata lunga, invece così in una settimana li avevo in mano, ora il più non’era fato, ci volevano i soldi del viagio almeno per mia moglie, perché avevamo deciso di partire lei da sola, e io non apena lei si fosse sistemata, perché per lei la fabrica pensava a tutto, lavoro, è all’ocorenza anche al posto per dormire, ma io dove andavo? Senza soldi, senza lavoro, e nemeno un posto dove arivare, invece così lei vedeva la situazione poi mi avrebe scrito per vedere se potevo afrontare la situazione, infati lei mi scrisse è mi disse che lei da sola la non ci stava, anche se aveva trovato tante brave amiche, ma ci mancavamo noi, io e la bambina, perciò, sapeva che la bambina non se la poteva portare, ma io dovevo fare il possibile di partire il più presto, mi spiegava che lei non mi poteva ancora mandare i soldi perché queli che la fabrica ci aveva restituito del viagio ci servivono per fare labonamento del treno, perché da dove dormiva fino in fabrica si doveva recare in treno, poi doveva anche se per poco, anche mangiare, perciò cercare di farmeli prestare da qualcuno, poi in un mese ce li avremo restituiti, così mia suocera mi disse devi chiederli al parroco, solo lui te li può dare, ormai ti conosce e non te li nega di certo, alora ancora una volta pensai di parlare col bravo signor parroco.
Il viaggio
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SvizzeraData di partenza
1956Periodo storico
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