Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)La famiglia di Anna si allarga ancora, nel giro di pochi anni nascono anche Bernard e Sylviane. Quattro figli non sono pochi da crescere, e a complicare le cose si sommano anche alcuni problemi di salute che colpiscono il marito Mario, a causa del lavoro in miniera. Ma grazie alla forte coesione familiare e al sostegno dei parenti, sempre pronti ad aiutarli, Anna e Mario riescono a cavarsela.
Eravamo cinque persone e avevo tanto lavoro da fare in casa, ma in quel momento stavo molto bene e avevo preso anche qualche chilo che mi mancava. Ma la vita non è sempre rosa ci sono anche le spine e verso il mese di settembre mi sentii male e come d’abitudine mi trovo di nuovo incinta ma non mi allarmai tanto, presi la notizia tranquillamente, sapevo bene che la vita era fatta cosi e nel 1957 il 13 maggio verso le 10.30 è venuto alla luce un bel maschietto (Bernard) di 3 chili 300. E’ nato 15 giorni prima della data prevista ed è per questo che non aveva neanche un capello, aveva fretta di vedere il sole. Cresceva bene. Si avvicinavano le vacanze d’estate e abbiamo pensato di andare in Italia con í tre bambini. Ma mia sorella Maria che stava in Francia da un anno mi disse: “Te lo guardo io il piccolo non è bene per lui fare un viaggio cosi lungo; mi prepari tutto i latte e gli abiti e partite voi quattro”!
Cosi abbiamo fatto delle belle vacanze Franco aveva compiuto 3 anni e Anne Marie 2 anni; erano belli e pieni di salute non ci davano tanto da fare, con Bernard sarebbe stato molto più difficile; io non stavo in pena per lui avevo molto fiducia in mia sorella perche aveva già Flora e Giovanni e sapeva cosa fare con un bebè. Verso fine agosto siamo rientrati e trovai Bernard cresciuto bene. Abbiamo ringraziato tanto Maria e Giuseppe che ci avevano fatto questo bel favore. Ora le ferie erano finite e bisognava pensare a riprendere la vita normale; a settembre Francois aveva l’età per andare alla scuola materna, ma quell’anno non l’abbiamo portato perchè era troppo difficile accompagnarlo con i due piccoli, mi sentivo tanto stanca e avevo tanto lavoro da fare tra figli piccoli e grandi. Dopo la nascita di Bernard mi si era abbassato l’utero e mi disturbava nel portare peso. Un giorno la mutua mi chiamò per una visita di controllo; c’era un medico e la mia levatrice. Dopo avermi esaminato il dottore guardò la levatrice dicendogli: “Perche tenere una donna in questo stato, ha bisogno di un operazione. Se per caso gli arriva un’altra maternità la donna è perduta”. Litigarono uno diceva si l’altro no. Io non sapevo di quale operazione si trattasse; il dottore andò via e lei rimase con me e mi disse: “Non c’e bisogno di operarti ma fa attenzione a non portar pesi” e cosi rimasi contenta e l’ascoltai. Giorno dopo giorno il tempo passava veloce, era già natale del 1957; e lo passammo insieme alle famiglie di Maria e Pietro. Ma io sentivo che non stavo bene, qualche cosa nasceva in me. Così mi ritrovo per la quarta volta incinta; non mi disperai e neanche l’ho perduto come aveva detto il dottore; anzi portai bene la mia gravidanza.
Quell’estate fu molto calda e venne Finalmente il 6 agosto. Verso sera Mario andò a prendere i miei genitori a Parigi e io entrai in clinica. Mi accompagnò madame Simonetti e Giulia e Maria si presero Francois, Anne Marie e Bernard. Quando Mario con i miei genitori arrivarono a casa non c’era più nessuno. Che ingratitudine, non potevo aspettare? Ma non ero io che comandavo, era Sylviane che aveva fretta di uscire; venne alla luce alle 5 del mattino del 7 agosto. Verso le 10 ho potuto abbracciare i miei genitori offrendogli una bella bimba bruna con tanti capelli neri ero veramente contenta di avere un’altra femmina cosi l’Anne Marie non era sola fra i due maschi. Mia madre si occupava di tutto, c’era tanto lavoro ma lei teneva d’occhio tutto e un giorno mi disse: “Guarda Anna che Mario mangia poco per un uomo che lavora tanto”!
Detto Fatto, la settimana dopo rientrata dalla clinica Mario si ammalò con tanta febbre e non potè andare a lavorare per un po’ di tempo. Ai miei genitori piaceva tanto stare in Francia specialmente a mio padre. Aveva una sorella Giuditta e tutti i giorni faceva il suo giretto per andare a trovarla; era una brava persona, intelligente sapeva dare dei buon consigli su tutto e andavamo volentieri a trovarla. Mia mamma pensava molto alla nostra situazione e un giorno ci disse a tutti due: “Ho pensato una cosa, portiamo con noi in Italia Anne Marie se voi due siete contenti. Perche negli anni dopo la guerra lasciare i figli ai nonni e partire per lavorare all’estero era cosa comune. Sono rimasti con noi Fino a novembre e poi sono partiti tutti e tre. Non mi ricordo se l’Anne Marie fosse contenta o no di partire; ci siamo salutati alla gare de Lyons; non ha pianto nel lasciarci questo mi ricordo bene. Nel ritornare a casa ero pensierosa e triste pensando: “forse abbiamo fatto male a lasciarla partire” e Guido mio cugino che era venuto alla stazione mi disse: “non stare in pensiero per tua figlia vedrai che con la zia Ausilia si troverà molto bene! Ma i giorni erano lunghi e non potevamo sapere se erano arrivati bene; a quel tempo non c’era il telefono, ci volevano tre, quattro giorni e anche di più per avere qualche notizia. Finalmente la lettera arrivò dicendo che avevano fatto un buon viaggio e che tutto era andato bene. “Tua figlia la vedo tranquilla fra di noi! Non stare in pena per lei, Faremo tutto il necessario! Passato l’inverno Mario ancora non aveva ripreso il lavoro; la mutua lo chiamò e disse “Monsieur Borghesi deve cambiare lavoro perchè la causa della vostra malattia l’aria della miniera che non fa per voi. Vi faccio un permesso per andare in Italia, tornare nella vostra aria nativa vi farà molto bene, al ritorno cambierete lavoro”.
Il viaggio
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1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Anna Mariani
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