Mestieri
operaia in filandaLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
CinaData di partenza
9.6.1890Data di ritorno
1895Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Partita nel giugno del 1890 da Genova, su un bastimento diretto in Cina, la filandina Giuseppina Croci arriva finalmente, dopo molte settimane di navigazione, a Singapore.
Sabato giorno 5 Luglio circa alle ore 4 dopo 1/2 giorno siamo rivati al porto di Singapporre, città bellissima. Se dovessi descrivere questa città ci vorrebbe un messale; vi descriverò tutto ma ha volo d’uccello. Arrivata che fui ha porto, slanciai il mio sguardo e vidi un gran numero sterminato di Bastimenti; questo porto è bellissimo perché vi sono i ponti, e i Bastimenti quando sono fermati si può dire che siano ha terra, non c’è bisogno della barca per recarsi alla riva perché il battello si ferma presso ad un ponte di legno. Oh… Dio come potrò io mai descrivere le persone di questa città? Ascoltate in breve. Appena rivata a bordo vidi sul ponte centinaia d’uomini tutti nudi; uno straccio lordo copriva la vergogna. Nelle altre città si fa lo scarico e il carico colle barche e vaporini, qui in vece perché c’è il ponte si fa il carico colle carettine ha mano. Quegli uomini che già vi dissi ch’erano tutti nudi, questi avevano ogni 2 uomini una gerla, la riempivano di carbone, e poi in filzavano una stanga uno davanti l’altro di dietro, colle spalle nudi sudati come le bestie riempiano il battello di carbone; per ogni gerla pigliavano 3 soldi in tanto per guadagnare tanti soldi correvano come tanti maiali. Questa gente non erano tanto neri come quelli di porto Said e di Colombo; questi hanno la pelle come il caffè chiaro, perché questi non si chiamano Indiani ma bensì Giapponesi o Chinesi. In questo porto il Bastimento è stato fermo sino martedì giorno 8 Luglio. Ebbene domenica e lunedì mi recai ha terra 2 volte, tanto era la comodità, v’era appena la scala che si discendeva e poi eravamo ha terra. Per recarsi in città vi era un bel stradone come noi quando si viene dalla ferrovia, però la città non è in pianura, ma sono tutte montagne. Bello il vedere, quanti bei giardini, le case sono basse, quelle dei Signori sono di 2 piani, quelle dei poveri, in parte sono di legno e in parte di paglia come le capanne che si vedano nelle campagne d’Italia. Sentite, mièi cari e non fate le meraviglie. Dal Bastimento alla città v’è quasi un chilometro, quindi per recarsi in città vanno tutti in carrozza; qui ha porto v’erano più di 100 carozzette ma tutte senza cavallo; erano uomini che faceva il mestiere del cavallo. Oh! … Dio tiravano più che gli asini, erano sudati e correvano come le sue gambe lo portavano. Qui gli uomini hanno una treccia di capelli che scendano fino hai piedi.
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