Mestieri
medicoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
BurundiData di partenza
2014Data di ritorno
2014Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Giuseppe Novelli, medico chirurgo italiano in servizio volontario presso un ospedale del Burundi, ha salvato la vita a un neonato.
13 novembre 2014
Ultimo giorno.
Ospedale.
Alcuni si sono lamentati, segnalando che il capo avrebbe potuto lasciarmi libero oggi. Invece vado in sala. Forse è meglio così. Mi sveglio prima del solito, spontaneamente, strano. Sto per tornare a casa. Sono emozionato.
Il capo si lancia in confidenze inaspettate, mi racconta delle minacce di morte che ha ricevuto, del fatto che vuole lavorare e vivere senza rimpianti, essendo sempre se stessa anche se un po’ (dice lei) dura.
A fine giornata, prima che Benjamin entri in sala per amputare una coscia veniamo raggiunti dalla notizia: il paziente dell’invaginazione è morto. Peccato, dice qualcuno, e tutto prosegue. Io però mi fermo a pensare e mi rabbuio. Assieme a me il cielo fa altrettanto e scarica una quantità d’acqua da riempire il bacino di una diga di montagna in un minuto, soffia anche un ventaccio, stranamente. Saluto i colleghi, sorrido, lascio indirizzi, invito gente in Italia.
Solito, ma dentro sono triste. Non mi aspettavo un decesso così improvviso.
Non avrei voluto andare da Sedrick ma vaffanculo, entro in pediatria e mi faccio chiamare la mamma. Li fotografo, assieme, per ricordo. Il più giovane paziente che abbia mai operato oggi ha 18 giorni, è in braccio ad una donna amorevole ed è vivo. Mi viene in mente il film “Le vite degli altri”, in cui un ex funzionario di polizia della DDR acquista un romanzo, a lui dedicato in forma anonima, da un noto scrittore che era scampato alla persecuzione ed al carcere grazie all’operato, altrettanto anonimo, di quel funzionario. Nello stesso anonimato resto per il piccolo, in questo mese è capitato che le nostre vite, così diverse e lontane, si incrociassero. Di questo sono felice e tengo la foto per non dimenticare che tutti abbiamo un ruolo nelle vite degli altri e quello che ho avuto per la vita di Sedrick mi piace, mi fortifica, mi commuove e soprattutto mi spinge ad andare avanti.
Urakoze (grazie), Sedrick.
Il viaggio
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