Mestieri
manovaleLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
VenezuelaData di partenza
1952Data di ritorno
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Vincenzo Furgiuele arriva in Venezuela a bordo della nave Auriga
Erano le nove e trenta del ventidue marzo e l’”Auriga” procedeva a velocità ridottissima per fare il suo ingresso nel porto e per attraccare definitivamente al molo “Simon Bolivar”.
A bordo si creò una confusione mai vista. L’imminenza dello sbarco aveva messo in uno stato di agitazione tutti i passeggeri che si ammassavano disordinatamente sul ponte della nave; chi trascinava giù il suo bagaglio, chi chiamava a gran voce i compagni di viaggio; i più correvano cercando di affacciarsi dalla murata. Facendomi largo alla meglio riuscii ad affacciarmi anch’io e vidi la banchina che brulicava di una folla immensa, in gran parte formata da gente di colore. Con il pensiero, intanto, mi rivolgevo a quella terra sconosciuta che si stendeva dinanzi a me: “Eccomi qui, finalmente mi trovo al tuo cospetto. Accoglimi senza inganni perché in te ho riposto tutte le mie speranze. Fammi dimenticare per sempre la miseria!”.
“La Guaira”, il porto principale del Venezuela, aveva la forma di un fiordo circondato da un esteso e singolare panorama: tutt’intorno c’era una serie di collinette dal colore rossastro […].
Alle dodici e trenta circa giungemmo alla Pensione “Caracas”, situata in un rione chiamato “El Valle”, all’estrema periferia della città. Il proprietario era un portoghese di nome Giuseppe. Giacomino scese per primo dal taxi e mi disse: “Questa è l’ultima fermata del tuo viaggio. In questa Pensione troverai molti amici perché è abitata da emigranti per la maggior parte italiani, e, tra questi, molti sono da Amantea e dei paesi vicini”.
Il viaggio
Mestieri
manovaleLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
VenezuelaData di partenza
1952Data di ritorno
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Vincenzo Furgiuele
Uno che “ce l’ha fatta”
Avevo quasi vent’anni quando si diffuse la notizia del ritorno di Giulio, un tale che, anni...
Andare incontro al destino
Una sera a cena chiesi a mio padre: «Tà, mi lasci emigrare?» Lui mi guardò e...
“Partire è un po’ morire”
Durante il tragitto da casa alla stazione ferroviaria, che distava poche centinaia di metri, Enzo allungava...
Il marchio dell’emigrante
Era la prima volta che dormivo fuori casa e mi sentivo disorientato, ma soprattutto mi teneva...
Una triste storia
La prima domenica dopo il mio arrivo vennero a farmi visita alcuni compaesani che erano ansiosi...
Cercando “altro”
La massa degli emigranti si divideva in due categorie: la prima comprendeva coloro che non avevano...
Un’avventura sull’Orinoco
Venne il mese di maggio del 1957. Non sapevo come impiegare vantaggiosamente il mio tempo e...
“Portami un bacione all’Italia!”
Dopo quell’ultimo viaggio nella Gran Savana, che si era rivelato più disastroso del previsto, ero tornato...