Mestieri
tessitore, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di avviamento professionalePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1950Data di ritorno
1985Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo aver trascorso qualche giorno a Buenos Aires, Eugenio e il fratello Giacomo cominciano a muoversi in direzione della destinazione finale.
Dopo aver dormito sul duro terreno iniziò il primo giorno dell’anno e del mio arrivo in terra americana, in casa dei parenti di Bernal, sobborgo di Buenos Aires. Nel pomeriggio, molto afoso e caldo, con Giacomo ci si mette in viaggio per la stazione ferroviaria di Retiro, stazione di testa dove si diramano per tutto il territorio della Repubblica le linee ferroviarie di collegamento, impiegando circa più di un’ora viaggiando su pullman, metro e combinazioni attraverso la città, su trasporti passeggeri di caratteristiche tanto strane per noi europei attuando l’autista come guidatore, e spaccio dei biglietti per i vari itinerari richiesti dai passeggeri con fermate brusche e pressappoco ogni duecento metri.
Giunti a Retiro Giacomo prenderà il treno che lo condurrà a San Nicolàs, a circa duecento chilometri, e io dopo le indicazioni necessarie, per J. Leòn Suarez con treno elettrico urbano, un’ora circa e recarmi da Italo e famiglia, dopo accordi presi con Ines di ritrovarci il giorno tre per le sette del mattino e da lì il treno che ci porterà a San Nicolàs-La Emilia, che sarà la mia futura residenza per 35 anni.
Mi sento tranquillo sapendomi capace di trovare facilmente il domicilio degli zii e altri 700 metri da percorrere a piedi e mi trovo nella loro casa.
Caratteristica di tutte le città e paesi è la loro suddivisione in “cuadre” il che vuol dire ogni 100 metri una strada tanto laterale come verticale o orizzontale le più sono numerate progressivamente partendo dalla via principale o centrale verso le periferie e nei 4 sensi. Nella pratica blocchi di case di cento metri per lato, tutte diritte, non esistono curve ma incroci ad angolo retto. I lati o case di ogni proprietario numerate in forma ascendente sempre con riferimento alla via centrale, e sono cento numeri ogni cento metri, o blocco.
Poche indicazioni sono necessarie quindi per raggiungere qualsiasi punto di abitati. E mi trovo con la famiglia: Alfredo, Vera, Liana e Bartolo che mi ricevono con grande entusiasmo; loro erano partiti solo qualche mese prima con la mamma. Una grande festa, fa caldo, ci sono molte zanzare, poca luce la sera in casa e per dormire mi viene riservata una stanzetta personale.
Il viaggio
Mestieri
tessitore, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di avviamento professionalePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1950Data di ritorno
1985Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Eugenio Damiani
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