Paesi di emigrazione
LibiaData di ritorno
1949Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Dopo anni di miserie trascorsi a Tripoli, Maria Silvia Errera cerca di attraversare il Mediterraneo con i fratelli e le sorelle per cominciare una nuova vita in Italia.
Papà dopo cinque mesi di quella vita senza avvenire, quando anche le ultime risorse erano terminate, la disperazione e il nervosismo ebbero il sopravvento sul suo carattere troppo provato dagli eventi contrari! Si erano svendute le ultime argenterie l’oro ogni tanto recandosi a Tripoli senza mezzi di trasporto faceva chilometri di strada a piedi. A sera noi bambini l’attendevamo con ansia e appena lo vedevamo lontano ci precipitavamo incontro e guardando dentro le borse con solo qualcosa diverso da mangiare. Perciò un giorno nostro padre senza dire nulla si allontanava e noi non sapevamo a chi rivolgerci, solo affidandoci al buon Dio… Accompagnati da Angela con mio cognato su una macchina topolino, ci facemmo entrare anche i bagagli. E fortunati chi la possedeva. Quella ultima notte non dormi, poi lungo il tragitto mia sorella cercò di raccomandarmi come mi dovevo comportare, solo che al momento opportuno dovetti decidere tutto da sola. La grande nave Tirrenea era in attesa degli sfortunati. Dal ‘47, in poi trasporto profughi e merce. Salimmo e quando ci affacciammo al parapetto tra le lacrime guardammo giù e sventolando i fazzoletti fu l’ultimo addio a Tripoli ore 16 del 25 agosto 1949. Alcune madri con prole vedendoci tanto smarrite mi chiedevano dove eravamo dirette, alla risposta notavo che erano preoccupate per la nostra inesperienza. Io maggiormente mi impaurii… Nella nostra cabina conobbi una vedova di guerra, diretta a Roma per ottenere le pensioni di guerra: del marito e figlio morti sul campo di battaglia. Alla nostra storia le spuntarono le lacrime, e mi disse di conoscere un’amica che mandò a chiamare presentandocela per farci compagnia. La signora dal grande cuore fu a da me non potendo muoversi dal letto per il mal di mare. Io le portavo da bere poche cose che mandava Al momento dello sbarco conoscemmo il marito d signora Ferrero tanto materna, invece lui molto autoritario un’aspetto militare Solo dopo compresi ii mio sbaglio sull’opinione errata, perché si comportò in modo paterno aiutandoci: mi chiedeva il tragitto che avremmo dovuto percorrere, e qui gli risposi Bicocca Catania, mi disse: che saremmo andate incontro a tante difficoltà anche per l’attesa in sala d’aspetto per tutta la notte! E a me mi prese il panico, e solo alzando gli occhi al cielo invocavo Dio, e mia madre calmandomi decidevo accettare la compagnia di quei veri signori, cosi decidemmo per Messina attraversammo i lunghi sottopassaggi, una delle valigie me le portava il signor Ferrero, e le altre tre non ce la facevo perciò le spostavo un po’ per volta… Si avvicinava anche qualche ladro volante, che al periodo c’erano fin troppi… Contenevano tutto ciò che avevamo al mondo.
Il viaggio
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