Vicini di casa assassini

Il Comando del contingente, ovviamente, aveva bisogno di interpreti, sia per riuscire a colloquiare con persone del luogo sia perché era, in ogni caso, necessario acquisire informazioni dai giornali locali o, perché no, da quella che poteva considerarsi una TV, quindi erano state ingaggiate delle interpreti che dai primi giorni avevano subito iniziato il lavoro con tanta voglia di fare, bene e con tanta professionalità. Tra di loro c’è n’era una in particolare con la quale, a volte scambiavo quattro chiacchiere. Parlavamo dei diversi modi di vivere, di come loro avevano vissuto questa guerra. Una cosa in particolare mi ha colpito, alla domanda: ma perché tanto odio? Lei mi rispose: come ti comporteresti tu, se i vicini di casa, che fino a qualche tempo fa erano stati cordiali, con i quali hai scambiato favori, hai mangiato allo stesso tavolo, ti uccidessero, sotto i tuoi occhi, mamma e papà dopo averli torturati in mille modi e maniere? Ti sembra possibile che io possa perdonarli?….e, piangendo si allontanò. Aveva proprio ragione, è difficile perdonare chi ti ha fatto tanto male in modo così crudele e cruento. Immaginavo la scena, mi sembrava di vedere questi vicini con i quali avevi semmai mangiato, con i quali avevi scambiato dei pareri sulla partita di calcio, sul comportamento dei figli, sulla scuola, ecc. ed ecco che improvvisamente, da un giorno all’altro, si scagliano contro, entrano in casa sfondando la porta, prendono la mamma per i capelli e dopo averla violentata la tormentano con mille sevizie, infine le tagliano la gola sotto gli occhi del marito e dei figli. Poi con un colpo di pistola uccidono il padre, infine schiaffi e pugni ai figli inermi ed impietriti dalla paura e dall’orrore di ciò che hanno appena visto. Aveva proprio ragione.