Mestieri
operaia, scrittriceLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1969Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
nostalgiaTemi
nostalgiaE la nostalgia ha il sopravvento: Gemma prende un treno e scappa a Napoli, per immergersi in un'atmosfera fatta di umanità e di calore. Ciò che le manca in Svizzera, a Zurigo, dove pure è felice di vivere.
Proveniente da Zurigo sono scesa a Napoli per qualche giorno: ho nostalgia di Sud, desiderio e bisogno di sole. Sono ospite di amici che hanno la fortuna e la consapevolezza di avere alle loro finestre “lo scenario più bello del mondo”; uno scenario che m’incanto e mi perdo a guardare in un limpido e già caldo primo mattino di maggio. Alla mia giovane amica, racconto innamorata e nostalgica le cose belle di questa città che amo e che ho nel cuore. – Tu tendi ad idealizzare – mi ammonisce. Forse ha ragione: è un invito a riflettere. Ma quel sole che già comincia a splendere, a tingere e ad illuminare tratti di cielo e di mare e che stacca le ombre dai palazzi che ho sotto i miei occhi dal Vomero a Posillipo, quel sole mi entusiasma. Dimentica del grigiore di Zurigo, ho voglia di immergermi nella tua vita e: – Oggi ti avrò tutta, mia Napoli! E nei vicoli, sui bus, al mercato, alle code interminabili di un traffico bloccato, ho trovato una Napoli nuova (o sono io più attenta?). Più cortesia, disponibilità, gesti garbati; il sorriso pronto, e l’eterna filosofia di un vivere diverso che nelle difficoltà del quotidiano lascia posto all’ironia. Ne sono felice e domani sarà un nuovo giorno. Oggi, invece, è una giornata cupa: nuvoloni si addensano sul Vesuvio e sulla penisola sorrentina: “come a Zurigo” penso, con qualche cirro anch’io. “Qui però la temperatura è mite; là, quando piove, è inverno anche a luglio”, mi dico per incoraggiarmi ad uscire nonostante la pioggia insistente. Ma tant’è, l’inconscio confronto è ormai iniziato… Infatti con la pioggia, come se fosse un elemento straordinario, tutto si complica: le colonne d’auto sembrano non abbiano fine; il taxi non arriva e quando chiedo: – Ogni quando passa il centoventotto? Mi rispondono: – Che significa? Quando arriva. Piazza Garibaldi è un immenso cantiere. Con l’acqua, a tratti, sembra tutto un pantano. Le delimitazioni dei lavori in corso sono superate, annullate un po’ ovunque, ognuno destreggiandosi nel traffico attraversa dove vuole. Quel rompere le regole, ieri mi dava un senso di libertà, oggi, sotto la pioggia, un senso di anarchia che mi infastidisce. “A Zurigo non succede”, mi balena per la mente mentre mi muovo a fatica in un traffico caotico. Ho voglia di consolarmi. Entro in un bar. – Una sfogliatella – ordino, e presento una banconota da centomila. – Mi dispiace, ma non ho resto. Già contrariata, ho voglia di aggredirla, di dirle che è affare suo, ma lei non mi lascia il tempo. – Va be’ signo’, mangiatevella – dice cordiale, e già mi porge il dolce. – Se passate di qua, stasera, me la pagate.
Il viaggio
Mestieri
operaia, scrittriceLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1969Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Gemma Capone
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